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Vertenza Wärtsilä, la nave dei sudcoreani torna a Trieste per caricare i 12 motori dello stabilimento di Bagnoli

TRIESTE. Era partita martedì 20 settembre senza i 12 motori Wärtsilä, che Daewoo ha atteso invano per un mese di caricare e portare in Corea del Sud. La nave Uhl Fusion aveva levato le ancore e diretto la prua verso il canale di Suez, ma ora il cargo battente bandiera portoghese ha invertito la rotta e sta tornando a Trieste. Ci arriverà con ogni probabilità all’alba di martedì 27 settembre, ma il clima attorno ai propulsori sembra cambiato.

Daewoo ha chiesto un incontro ai sindacati metalmeccanici, che stavolta non annunciano battaglia e probabilmente si stanno disponendo a trattare su quel gesto di solidarietà che la multinazionale sudcoreana si è impegnata a fare un paio di settimane fa.

Il vento pare aver girato sul braccio di ferro che per settimane ha riguardato sindacati e Daewoo sul destino dei 12 motori stoccati presso il Canale navigabile. Dopo la sentenza che ha sanzionato Wärtsilä per condotta sindacale e azzerato la procedura di licenziamento, i sindacati dei portuali hanno annunciato il ritiro dello stato di agitazione, che aveva fino a quel momento tenuto bloccati i propulsori. L’iniziativa di Cgil, Cisl, Uil e Ugl aveva permesso a ogni portuale operante nello scalo di dichiararsi immediatamente in sciopero, qualora gli fosse stato richiesto di movimentare materiali facenti capo a Wärtsilä. Un’azione di solidarietà che aveva fatto desistere Daewoo dal forzare la mano, tanto più che l’Autorità portuale non ha mai riconosciuto alla Uhl Fusion il diritto all’autoproduzione, ovvero la possibilità di provvedere a caricare i motori con personale e gru di bordo, senza dunque doversi appoggiare ai lavoratori triestini per le operazioni di imbraco, stivaggio e rizzaggio dei motori.

Ora la temperatura della vertenza si è raffreddata per la possibilità di contare su altri sei mesi di trattativa e la fine dell’agitazione dei portuali ha suggerito a Daewoo di riprovare per la terza volta (dopo i falliti tentativi di fine luglio e settembre) a portarsi a casa i motori.

La Uhl Fusion sta facendo rotta su Trieste e i sudcoreani hanno chiesto un nuovo incontro ai sindacati, sempre con la mediazione della Prefettura. Rsu e segreterie di Fim, Fiom e Uilm non commentano e già questo dice che uno spiraglio si è aperto.

I sindacati discuteranno nella mattinata di martedì 27 settembre sulla strategia da attuare, ma sono intenzionati ad ascoltare le proposte di Daewoo e capire se l’interlocutore saprà mettere sul piatto argomenti convincenti dopo le fumate nere dei due precedenti incontri in Prefettura, il primo dei quali conclusosi con l’abbandono del tavolo da parte delle sigle, dopo la minaccia di azioni legali da parte dei sudcoreani.

Non è chiaro cosa Daewoo possa e voglia fare ora nella vertenza, se non prendere una forte posizione pubblica che chieda a Wärtsilä di mettere in campo un piano di mitigazione credibile, a cominciare dalla cancellazione del veto sulla possibilità di reindustrializzare il sito di Bagnoli della Rosandra con l’arrivo di un produttore di motori navali concorrente dei finlandesi.

Fonte: ilpiccolo.gelocal.it

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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