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Temperelli (Sisal): ‘Con innovazione e social rivive il bar sport’

Per avere a che fare con i tifosi bisogna essere al passo con i tempi. Oggi essere al passo con i tempi vuol dire essere presenti costantemente  sui canali social, dove è possibile intercettare le nuove generazioni e intercettare meglio anche le generazioni più mature che pian piano si avvicinano ai social, con minore velocità delle generazioni più recenti ma che piano piano familiarizzano con questi strumenti e li inseriscono nelle loro abitudini quotidiane”.

Ad affermarlo è Massimo Temperelli, Betting managing director di Sisal, nel suo intervento allo Sport industry talk di Rcs Academy, “Scenari internazionali e innovazione”, tenutosi oggi, 7 novembre.

Nel talk si parla anche dell’evoluzione del gioco, partendo dalle emozioni suscitate dal Totocalcio. “La schedina aveva due funzioni: quella di regalare un sogno e di essere un’occasione di aggregazione, di discussione, di approfondimento anche sportivo. Quindi oggi, attraverso i canali social si può sicuramente, e si sta già ricostruendo la stessa dinamica: le persone si incontrano e parlano di sport, si scambiano i propri pareri, i propri punti di vista, i propri pronostici, a volte. Quindi sicuramente abbiamo un ricordo romantico della schedina e delle attività che ruotavano intorno. Però di fatto oggi i canali social offrono la stessa opportunità di interazione, a distanza; quindi con gruppi che hanno caratteristiche diverse, che sono più allargati, che hanno anche linguaggi doversi, ma che di fatto soddisfano la stessa necessità di interazione fra le persone”, sottolinea Temperelli.

Anche se è diverso il modo di condividere le cose, “quel fascino” si respira sempre, perché “è comunque qualcosa che sta a metà, fra la sfida anche personale e il consiglio, per cui le persone si scambiano pronostici per suggerire, per dare punti di vista alternativi e per sfidare gli altri su pronostici completamente diversi. Questo è il cuore della discussione. Qualcuno si fa trasportare dal cuore, altri da analisi, numeri, dettagli o dalle circostanze. Ma questo è il bello. Punti di vista che si incontrano, il canale segue i tempi, la tecnologia, il momento, e oggi è il momento dei social”, ricorda il manager di Sisal. 

Secondo Temperelli poi quello che un tempo era chiamato il “bar dello sport” si può ricreare: “Cambiano il linguaggio e gli strumenti, ma il bisogno da soddisfare – che è quello dell’interazione fra le persone – rimane lo stesso. Le persone si incontrano su Instagram, Tik Tok, Telegram e si scambiano i propri punti di vista da cui emergono sempre soggetti che sono più capaci di influenzare l’opinione degli altri, altri che partecipano alla discussione per cercare di prendere degli spunti. Quindi, sono fenomeni che si replicano con l’opportunità di essere molto più allargati e abbattere le barriere delle distanze e anche a volte delle occasioni di incontro, che non sempre ci sono. Quindi il bar sport era un luogo fisico dove bisognava darsi appuntamento, a volte anche trovarsi per caso, ma in momenti precisi. Il social invece è qualcosa che è sempre a portata di mano e quindi da questa possibilità nell’arco delle 24 ore e senza soluzione di continuità”.

Il Betting Managing Director di Sisal quindi parla del progetto Tipster, la community di appassionati i quali interagiscono scambiandosi consigli, dritte e indicazioni sul mondo dello sport.
Il tipster è un consigliere, un suggeritore, colui che ritiene di avere una sua visione personale dell’avvenimento sportivo e la condivide, la suggerisce agli altri circostanziando il proprio punto di vista. È un fenomeno fortemente crescente in rete, per cui ci sono moltissimi tipster che parlano continuamente di sport, sia commentando avvenimenti già passati, sia cercando di interpretare avvenimenti futuri, ma il tipster è quello che un tempo era l’amico più competente che tutti stavano a sentire, perché si riteneva autorevole o anche, magari, fortunato, che valeva la pena stare a sentire prima di decidere su quale esito puntare”.

La figura di questi tipster ha ispirato la creazione della testata online che parla di sport, Sisal Tipster, “attiva su quattro canali social –  Instagram, Twitter, Telegram e TikTok – dove abbiamo proposto al pubblico cinque talent, persone estremamente competenti nelle loro materie sportive, che analizzano quotidianamente i prossimi eventi sportivi più importanti, dando, secondo cinque rispettivi, diversi tagli – ci sono Regina Baresi, Fabio Caressa, Stefano Borghi, Federico Marconi e Gianluca Di Marzio, che ogni settimana prendono, smembrano un avvenimento sportivo per cercare di fare analisi concreta fatta di numeri, statistiche, di capire quali potrebbe essere l’evoluzione di un evento sportivo arrivando a dare indicazioni per costruire un pronostico. Quindi è una testata basata essenzialmente sulla competenza e sui numeri, che non è basata sulle emozioni, ma serve per costruire, per fornire degli strumenti per poi assistere all’avvenimento sportivo con una maggiore competenza, cognizione di ciò che sta per accadere e quindi amplificare le emozioni poi dell’avvenimento sportivo vero e proprio”. 

Senza seguire la logica del maggior numero di follower, senza lasciarsi ispirare dall’istrionicità dei personaggi:  “Abbiamo basato tutto sulla competenza cercando di mantenere un filo conduttore con quella che è sempre stata la filosofia Sisal, che è basata sulla qualità delle informazioni e dei prodotti che fornisce, basata sulla responsabilità, perché noi siamo un’azienda di gioco, e la responsabilità passa anche per la competenza e la conoscenza di ciò che si vuole giocare.
Sisal Tipster non è un prodotto indirizzato agli scommettitori, è un prodotto informativo rivolto all’appassionato sportivo, che vuole sapere di più e affrontare un avvenimento sportivo con pochi elementi ma con una maggiore competenza, soprattutto fatta di sostanza e non di apparenza”. 

All’orizzonte si profila la possibilità di allargare la community anche ad altri tipi di esperti di sport. “Già oggi Sisal Tipster non parla solo di calcio ma di altri tipi di eventi; è chiaro che il calcio  con la quantità di eventi importante che ci offre attrae la maggior parte dello spazio, però sicuramente evolverà verso una maggiore presenza anche sugli altri sport. Ovviamente saranno tutti eventi importanti, di cartello. Certamente non è uno spazio esclusivamente dedicato al calcio, è uno spazio dedicato allo sport e agli sportivi, a chi vuole guardare i numeri al di là dello sport e a chi vuole guardare e con maggior coinvolgimento ancora l’avvenimento sportivo”, conclude Temperelli.
“Il bar sport digitale è ugualmente coinvolgente perché l’interazione poi è quella che fa la differenza: si possono creare relazioni forti, anche con uno strumento che sembra più freddo, ma dove il linguaggio e la qualità di ciò che si dice fa la differenza e le relazioni si cementano sulla sostanza. L’importante è curare la qualità di questi contenuti”.

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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