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Squalo capopiatto cosa vuoi sapere? I Esquire

Lo squalo Capopiatto (Hexanchus Griseus) è il più grande delle due specie a sei grosse branchie per lato della testa ed è uno degli squali più grandi del mondo. È diffuso nei mari boreali, temperati e tropicali, è un lento nuotatore ma un notevole predatore, non attacca l’uomo ma viene molto cacciato ed è considerato a rischio al largo del Canada e nel Pacifico nord-occidentale. Il suo aspetto è simile alle forme di squalo fossile che risalgono a circa 200 milioni di anni fa, al periodo Triassico.

Per l’identificazione precisa meglio utilizzare il nome latino perché esistono molti altri nomi comuni per questo squalo: Squalo fango dell’Atlantico, Squalo marrone, Squalo cane toro, Squalo toro, Squalo vacca, Squalo grigio, Squalo vacca a sei branchi e Squalo a sei branchie.

La biologia e le abitudini di questa specie non sono ben conosciute, a causa del suo stile di vita in acque profonde, anche se la specie è stata osservata da sommergibili di ricerca al largo delle Bermuda e della California. Nota come la signora degli squali Eugenie Clark, la biologa, ricercatrice e sub statunitense che ha speso la sua vita a studiare le specie dei grandi pesci, considerava lo squalo capopiatto una delle sue specie preferite.

squalo capopiatto

DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY / CollaboratoreGetty Images

Com’è fatto uno squalo capopiatto

Come detto squalo capopiatto è uno dei molti nomi con cui viene comunemente chiamato lo Hexanchus Griseus, conosciuto anche come squalo seibranchie, una delle caratteristiche più evidenti, rispetto alle cinque della maggior parte degli altri squali. Questa caratteristica li accomuna più agli squali preistorici che a quelli moderni, insieme alla presenza di una palpebra traslucida e al posizionamento della pinna dorsale più vicina alla coda.

Lo squalo capopiatto è un nuotatore lento ma forte. Sebbene sia un cacciatore accanito, deve comunque stare attento ai propri predatori. Le potenziali minacce includono il leone marino di Stellar (Eumetopias jubatus), l’orca (Orcinus orca) e lo squalo bianco (Carcharodon carcharias).

La lunghezza media è di circa 4,8 m, anche se alcuni avvistamenti suggeriscono che gli individui possono crescere di più. La massa massima conosciuta è di 590 kg.

I maschi di squalo capopiatto diventano maturi a circa 3 m di lunghezza, quando pesano circa 200 kg. Le femmine raggiungono la maturità a circa 4 m di lunghezza e 400 kg di peso e diventano più grandi dei maschi. Queste dimensioni corrispondono a età stimate di 11-14 anni per i maschi e 18-35 anni per le femmine. Si ritiene che questi squali possano vivere fino a 80 anni, ma la determinazione dell’età è inesatta e sarebbero necessari maggiori studi per confermare tali stime.

Lo squalo capopiatto è ovoviviparo, con uova che si schiudono all’interno della madre. I rapporti sulle dimensioni delle cucciolate variano molto, anche se è certo che la cucciolata è insolitamente numerosa e comprende da 22 a 108 cuccioli. Nascono dopo un lungo periodo di gestazione, che si stima duri dai 12 ai 24 mesi. Alla nascita i cuccioli misurano circa 60-75 centimetri.

Dove vive Lo Squalo Capopiatto? Dove si trova capopiatto?

Lo squalo capopiatto è uno degli squali presenti quasi ovunque sul globo, dal momento che vive sulle piattaforme continentali e insulari dei mari temperati e tropicali di tutto il mondo, nell’Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano, anche se la sua distribuzione è frammentaria. È considerato una specie altamente migratoria ai sensi della Convenzione sul diritto del mare.

Lo squalo capopiatto predilige gli habitat di acque profonde, al di sotto dei 91 metri, anche se può essere trovato dalla superficie fino ad almeno 2.000 metri di profondità. Gli adulti hanno cicli giornalieri di migrazione verticale: durante il giorno riposano sul fondo marino e di notte si spostano in acque poco profonde o vicino alla superficie per nutrirsi.

squalo capopiatto

NAHNU MASBUN / CollaboratoreGetty Images

Cosa mangia Lo Squalo Capopiatto?

È noto che lo squalo capopiatto mangia altri squali della sua specie, per cui i ricercatori suggeriscono che debba esistere un meccanismo di separazione spaziale tra gli individui più grandi e quelli più piccoli. Si ritiene che i giovani vivano nelle acque costiere meno profonde, rimanendo in aree relativamente piccole fino a quando non raggiungono l’adolescenza e si spostano lungo le pendici del fondo oceanico in acque più profonde.

Lo squalo capopiatto è molto sensibile all’esposizione alla luce e ne soffre, per questo motivo trascorre il giorno nelle profondità oscure e si avvicina alla superficie soprattutto di notte. Sono onnivori e si nutrono di una grande varietà di prede che vengono probabilmente catturate a distanza ravvicinata.

La dieta comprende altri squali, razze, molti tipi di grandi pesci ossei e invertebrati come calamari, granchi, cetrioli di mare e gamberi. È noto che questo squalo si nutre anche di animali morti, come foche, balene ed esche dei palangari dei pescatori.

Qual è lo squalo più pericoloso del mondo?

Lo squalo che ha un maggior numero di attacchi (354, d cui 57 mortali) agli umani registrati dall’international Shark Attack File è il grande squalo bianco, che aggredisce quando scambia le sagome di sommozzatori e surfisti nell’acqua durante l’avvicinamento da sotto la superficie dell’acqua. È stata anche suggerita una teoria alternativa secondo la quale gli squali bianchi attaccano oggetti sconosciuti per testarne il potenziale nutritivo. Se fosse vero, questo spiegherebbe il loro coinvolgimento negli anni in una miriade di attacchi “mordi e fuggi” vicino alle spiagge. Lo squalo capopiatto non è noto per aver preso di mira l’uomo. Sempre secondo l’International Attack File, dal 1500 è stato riportato un solo attacco provocato.

In effetti, questa specie sembra tollerare la presenza dell’uomo. I subacquei osservano regolarmente squali immaturi nelle acque più basse al largo della costa canadese del Pacifico. È noto che gli squali si avvicinano ed esaminano i subacquei (Vancouver Island meridionale, BC) e perfino i surfisti (Cannon Beach, OR) senza minacce o contatti fisici. Tuttavia, lo squalo capopiatto scatta quando viene toccato o catturato dai pescatori e si allontana in acque più profonde se circondato da molti subacquei.

La caccia allo squalo capopiatto

In sostanza lo squalo capopiatto è un predatore di altri squali e pesci, non attacca l’uomo ma viene pescato a scopo commerciale e sportivo in tutta l’area marina in cui è presente. La carne viene venduta fresca, congelata, salata e talvolta affumicata per l’esportazione nei mercati europei. Questo squalo viene utilizzato anche per l’olio di fegato, la farina di pesce e gli alimenti per animali domestici. Poiché si tratta di una specie relativamente lenta che utilizza diverse profondità, spesso viene catturato accidentalmente nella pesca di altre specie (ad esempio, viene catturato regolarmente come cattura accessoria nella pesca dell’halibut e del gattuccio del Canada occidentale).

Per avere un’idea storica delle tendenze di pesca dello squalo capopiatto: è stata oggetto di almeno tre grandi ondate di pesca commerciale nelle acque canadesi. La prima (inizio anni ’20) riguardava le pelli per la produzione di cuoio di squalo. La seconda (dal 1937 al 1946) riguardava i fegati di squalo per ottenere la vitamina A. L’ultima pesca (fine anni ’80/inizio anni ’90) è stata interrotta per motivi di conservazione.

È considerata una specie a rischio in Canada, dove è elencata come Special Concern. La Lista Rossa IUCN l’ha classificata come “quasi minacciata” (2005), in quanto sembra essere molto vulnerabile al sovrasfruttamento. La pesca eccessiva ha causato l’impoverimento delle popolazioni regionali, come nelle acque del Pacifico nord-orientale.

Fonte: esquire.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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