
Ieri ultima giornata di Festival dello Sport anche per lo Sport Tech District, l’area del Festival dello Sport di Trento dedicata al connubio tra prestazione sportiva e tecnologia, che per questi quattro giorni “in rosa” ha coinvolto un folto pubblico di appassionati ed esperti con il suo ricco programma di incontri ed approfondimenti. Negli spazi dei giardini del Muse curati da Trentino Sviluppo, Fondazione Negrelli – Ordine degli Ingegneri di Trento e LoGin: Corriere della sera, domenica 25 settembre i protagonisti sono stati i motori, con il confronto tra le storiche motociclette Capriolo e Laverda, ma anche l’evoluzione tecnologica dei trampolini del salto con gli sci.
Sotto un sole che scalda i numerosi curiosi ed appassionati, la mattinata si è aperta con il confronto tra Capriolo e Laverda, due marchi che hanno fatto la storia del motorismo.
Nel pomeriggio si passa dalle due ruote agli sci, con la relazione dell’ingegner Pietro Vanzo che ha affrontato con grande competenza il tema dell’evoluzione dei trampolini. “Skiing in the sky” il titolo dell’incontro, che partendo dal mito di Icaro e dal “miracolo” del volo, ci ha trasportati nel futuro, e più precisamente nel 2026, quando Predazzo ospiterà le competizioni di salto con gli sci delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
“Sono state quattro giornate in cui abbiamo cercato di portare dei contenuti legati all’ingegneria associata allo sport, perché l’ingegneria è una materia a 360 gradi”, ha detto al termine del programma Silvia Di Rosa, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Trento e della Fondazione Negrelli: “Il progettista è colui che conferisce forma al sogno, e noi ingegneri dobbiamo riprendere in mano questa frase, per ricordarci che in fondo il nostro non è un lavoro di mera progettazione, ma al contrario è fondamentale per realizzare, dando loro una forma, i sogni”.
Fonte: unsertirol24.com