
L’interrogatorio di garanzia è previsto per questa mattina. Il 41enne che martedì sera ha sparato un colpo di pistola sul cognato si trova adesso presso il carcere San Benedetto di Arezzo, dove si svolgerà l’udienza di convalida dell’arresto. Assistito dal suo legale, l’avvocato Gian Luca Felciai, il vigilantes aretino accusato di tentato omicidio potrebbe parlare e raccontare nuovamente la sua verità, proprio come ha fatto subito dopo il dramma con la pm Julia Maggiore.
La sua versione imputa ad un “incidente” il colpo esploso dall’arma che utilizzava per lavoro. Lo sparo si sarebbe verificato nella concitazione del diverbio. Anche per questo, oltre che per la volontà manifestata dal suo assistito di collaborare con gli inquirenti, il legale avanzerà la richiesta per una misura cautelare meno afflittiva, come ad esempio i domiciliari. Ma sarà il gup a decidere.
Il dramma tra le mura domestiche
Erano le 18,35 di martedì scorso quando il 118 è intervenuto nell’appartamento che si trova al quarto piano di via Benvenuti, cioè la casa del 41enne che ha sparato e della madre che vive con lui. All’interno dell’abitazione c’erano il 45enne ferito, riverso a terra, la moglie, il figlio (ferito ad una mano) e il 41enne. Una scena tremenda quella che si sono trovati di fronte agli occhi i soccorritori che hanno subito portato il 45enne all’ospedale San Donato con codice rosso.
Momenti di paura in via Benvenuti: spara al cognato al culmine della lite
Ma cosa era accaduto? Tutto avrebbe avuto inizio con un diverbio tra la moglie dell’uomo e il fratello di lei. “Andavano d’accordo – ha raccontato la donna nei concitati minuti successivi alla vicenda – poi però la situazione è precipitata”. La donna durante il confronto col fratello ha chiamato il marito che è accorso in via Benvenuti. Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, che sta indagando, non ci sarebbero state minacce precedenti o gesti che avrebbero intimorito la donna al punto di chiedere aiuto, ma solo la necessità di un chiarimento in merito a questioni legate ad un complesso menage familiare.
Poi è accaduto il dramma: il 40enne avrebbe estratto la pistola, utilizzata per lavoro, e avrebbe esploso un unico colpo che ha raggiunto il congnato all’addome.
Il ferito è stato trasportato all’ospedale cittadino dove durante la notte è stato sottoposto ad un delicato intervento. Le sue condizioni però sono rimaste critiche e al termine della giornata di ieri era ancora in prognosi riservata.
Fonte: news.google.com