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Sciopero benzinai, revocato il secondo giorno: dalle 19 torna il self service, domani servizio regolare

Sciopero revocato. Dalle 19 di oggi riaprono tutti i benzinai, inclusi i self service. Fegica e Figisc Confcommercio, le sigle sindacali finora contrarie a dimezzare di 24 ore la protesta, alla fine hanno aderito alla revoca del secondo giorno di sciopero annunciata martedì dalla Faib Confesercenti.

La scelta dopo l’ennesimo incontro al ministero delle Imprese (ex Mise) con i tecnici del dicastero che hanno ribadito quanto proposto martedì dallo stesso ministro Adolfo Urso (riduzione delle sanzioni e dilazione dei tempi di comunicazione al ministero dei prezzi dei carburanti). Un incontro che non ha portato passi avanti, ma che ha portato comunque le due sigle a decidere che «insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere: è, quindi, a loro, ai cittadini – scrivono Fegica e Figisc in una nota – che i benzinai si rivolgono, non certo al governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile».

Dunque dalle 19 di oggi (mercoledì) su strade e autostrade torneranno operativi tutti i benzinai, inclusi i self service.

È durata quindi alla fine solo 24 ore, contro le annunciate 48, la serrata dei benzinai in protesta contro il governo e il decreto Carburanti che aumenta le sanzioni contro le irregolarità e obbliga i gestori ad esporre un cartello con il prezzo medio di benzina e gasolio. Ma, sottolineano tutti i rappresentanti dei 22 mila gestori di pompe di benzina di tutta Italia, «ridurre lo sciopero non significa smontare la partita, anzi tutto il contrario: chiediamo – dice Giuseppe Sperduto, presidente Faib – trasparenza e la pretendiamo tanto quanto il governo, la nostra categoria dimostra buon senso». Bruno Bearzi, presidente della Figisc spiega che la riduzione di un giorno della protesta è stata «per andare a favore dei cittadini, per evitare disagi», Ma non c’è soddisfazione per l’incontro al ministero delle Imprese che «non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi».

Il confronto, spiegano le tre sigle, ora si sposta in Parlamento, dove il decreto Carburanti ha cominciato il suo iter. Martedì sono cominciate le audizioni alla Camera in commissione Attività produttive e i rappresentanti sindacali hanno depositato le loro richieste incontrando tutti i gruppi parlamentari.
Il prossimo appuntamento è per l’8 febbraio al nuovo tavolo tecnico convocato al ministero delle Imprese con il ministro Adolfo Urso. «La mobilitazione rimane in piedi – avverte il presidente Fegica Roberto Di Vincenzo -, perché se il decreto legge dovesse uscire così come è stato proposto il 14-15 gennaio noi torneremo alla carica».

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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