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Qatargate, i giudici belgi a Milano. Caccia alle case e ai conti di Panzeri

di Giuseppe Guastella

Scambio d’informazioni con il giudice istruttore Claise, titolare dell’indagine, ricevuto dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. Ipotesi di un’inchiesta in Italia

«Trasferiti su conti in Italia o usati per acquisire immobili»: così sono stati riciclati i «profitti» delle attività illegali ordite da Antonio Panzeri in Belgio all’ombra della sua ong
Fight impunity

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scrive il giudice istruttore Michel Claise negli atti delle indagini sulle presunte corruzioni al Parlamento europeo finanziate in contanti da Marocco e Qatar. Claise è arrivato ieri a Milano seguendo le tracce italiane di quel denaro sporco, alle quali è molto interessata anche la Procura locale che potrebbe avviare un’indagine autonoma.

Entrato nel palazzo di giustizia in mattinata, il giudice istruttore dell’inchiesta che ha tramortito il Parlamento continentale è stato ricevuto dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, che guida il pool di magistrati che si occupano di corruzione. Con Claise c’era Raphaël Malagnini, capo della Procura federale di Bruxelles, l’ufficio che ha dato il via all’inchiesta dopo aver ricevuto un dossier confezionato dai servizi segreti. Poi tutti si sono recati dal procuratore capo Marcello Viola.

Il motivo ufficiale della trasferta è la scrematura della montagna di documenti sequestrati dalla Guardia di finanza dopo il blitz di Bruxelles che il 9 dicembre ha portato in carcere Panzeri e gli altri sospettati. Ci vorranno almeno due giorni per fare le copie forensi dei computer, dei telefonini e delle memorie digitali sequestrate che poi saranno esaminate a Bruxelles. L’arrivo di Claise e Malagnini si inquadra in questo contesto ma anche nell’ottica di una collaborazione a doppio senso di marcia che potrebbe consentire alla Procura di Milano di aprire un fascicolo sulla base degli atti che i colleghi belgi potrebbero ritrasmettere per competenza. Da tutta questa mole di informazioni dovrebbe emergere il sistema con cui i soldi versati in contanti da Marocco e Qatar per influenzare la politica del Parlamento europeo potrebbero essere approdati in Italia, in contanti o attraverso i conti delle persone coinvolte nell’inchiesta che ipotizza i reati di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio.

Una traccia la forniscono gli inquirenti belgi che scrivono di avere «informazioni che fanno ritenere che Panzeri e sua moglie Maria Dolores Colleoni abbiano dei conti presso la Lift bank (Brasile)», che è ragionevole sospettare siano stati gestiti dall’Italia. C’è poi tutto il tema legato alla commercialista della famiglia Panzeri Monica Rossana Bellini, che è ai domiciliari nel milanese su mandato di arresto europeo firmato da Claise. Il quale scrive che la professionista «sembra aver avuto un ruolo importante nel rimpatrio del denaro contante proveniente dal Qatar attraverso la creazione, assieme a Silvia Panzeri, figlia di Antonio Panzeri, di una struttura di società che darebbe al flusso di denaro un’apparenza legale». Strutture basate a Milano e in Lombardia. La stessa Silvia Panzeri, come avvocato, ha ricevuto pagamenti per alcune migliaia di euro al mese dalla ong No Peace without justice il cui segretario della sede di Bruxelles, Niccolò Figà-Talamanca, è in carcere.

Altri elementi arrivano dalle confessioni di Francesco Giorgi, braccio destro di Panzeri anche lui in carcere, che ha detto che nel 2019 l’ex eurodeputato lombardo «pensò che, invece di prendere denaro in contanti, sarebbe stato preferibile creare una struttura» per «gestire il flusso di denaro in modo legale». «Per questo Panzeri si rivolse al suo commercialista» Bellini e «fu creata la società Equality in Italia (a Opera, ndr) che forniva servizi ad una società basata in Inghilterra». Il sospetto è che la prima ricevesse i soldi delle corruzioni e li trasferisse in Italia sotto forma di pagamenti apparentemente puliti fatti alla seconda. Intanto oggi i giudici di Bruxelles valuteranno se prolungare la detenzione preventiva di Giorgi e Figà-Talamanca.

25 gennaio 2023 (modifica il 25 gennaio 2023 | 23:50)

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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