Ryugu è un asteroide di classe Apollo, ovvero un corpo celeste che orbita vicino alla Terra ed è considerato pericoloso. Secondo i calcoli fatti dagli astronomi il suo massimo avvicinamento al nostro pianeta avverrà il 6 dicembre 2076 a una distanza di 1564799 chilometri (che non sembra poi così vicino, ma se consideriamo le distanze spaziali è praticamente dietro l’angolo).
Nel 2018 la missione giapponese Hayabusa 2 ha raggiunto l’asteroide e ha raccolto alcuni campioni che ha riportato sulla Terra. Ora l’analisi di questi materiali ci sta svelando tanti aspetti della natura di questo oggetto, tra cui la sua origine.
“Le composizioni isotopiche dell’ossigeno dei minerali primari possono potenzialmente fornire importanti vincoli sulla loro origine”, scrivono lo scienziato planetario dell’Università di Hokkaido Noriyuki Kawasaki e i suoi colleghi nel loro articolo pubblicato.
Da dove viene Ryugu?
Secondo le analisi l’asteroide ha avuto origine verso i confini esterni del Sistema Solare, dove di solito si formano le comete.
La presenza di minerali carbonatici nei campioni di polvere di Ryugu, insieme ad amminoacidi, suggerisce che l’asteroide si sia formato in condizioni acquose a bassa temperatura, quindi da qualche parte dove il ghiaccio non vaporizza facilmente, forse nelle regioni intorno a Urano e Nettuno.
Inoltre è possibile che parte del materiale proveniente dal Sistema Solare interno abbia viaggiato verso l’esterno, lontano dal Sole, scontrandosi infine con Ryugu e diventandone parte.
Tutto questo lavoro investigativo aiuta gli scienziati a tracciare la storia geologica di Ryugu e il suo posto nell’Universo. È probabile che l’asteroide abbia miliardi di anni e porta con sé indizi sui primi anni del Sistema Solare.
Fonte: news.google.com