
Sintonia sull’Ucraina e sul nodo delle armi, così come su temi come salario minimo, lavoro ed energia, come sul percorso politico da condividere nel campo progressista. Standing ovation all’arrivo e applausi per Giuseppe Conte, presidente del M5s, presente all’Auditorium Antonianum nel giorno conclusivo del congresso di Articolo Uno a Roma. “Il nostro orizzonte è progressista, c’è una strada per esserlo insieme. Voglio darvi atto della grande lealtà dimostrata durante il Conte 2 all’azione di governo. Quella strada l’abbiamo fatta insieme e credo che quella storia non sia finita”, ha rivendicato Conte, tra gli applausi di dirigenti come Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza, così come dei delegati.
Ma la sintonia tra Conte e Articolo Uno si conferma anche sul tema dell’Ucraina e sul tema spinoso dell’invio di armi. “Se riconosciamo che ci sono tutti gli estremi del diritto all’autotutela, come è scritto nella Carta delle Nazioni unite, alla legittima difesa, dobbiamo essere conseguenti e offrire mezzi, in una situazione di palese asimmetria, a chi sta esercitando il diritto alla legittima difesa. Non abbiamo voltato le spalle, abbiano guardato in faccia la realtà anche se non è stato facile”, ha precisato Conte. Ma proseguendo: “Non siamo disponibili ad un’escalation militare, l’unica escalation che vogliamo è l’escalation diplomatica. L’Italia e gli altri Paesi dell’Unione europea non possono rassegnarsi ed assuefarsi a devastazioni e carneficine nel cuore dell’Europa protratte per non sappiamo quanto tempo, né possono pensare di evitare questo scenario impegnandosi in una forsennata corsa al riarmo o pensando via via di fornire armamenti sempre più pesanti, sempre più offensivi”, ha avvertito Conte.
Fonte: news.google.com