
Un piccolo logo giallo e nero con la scritta GSe. Una firma che è arrivata su tre vetture di casa Opel che identifica le versioni più ricche e sportive di Astra Hatcback, la berlina a 5 porte, della Sports Tourer, la spaziosa famigliare che piace sempre agli italiani, e la crossover Grandland. Qualche dettaglio estetico esterno e una dotazione al top della gamma, ma quello che la Casa tedesca vuole spingere è sull’aspetto dinamico. Una tenuta di strada ancora più elevata, uno sterzo diretto e le generose prestazioni offerte dal connubio tra il motore a benzina e quello elettrico. Ecco che dopo la sigla GS, Grand Sport, la lettera “e” non sta più per einspritzung (“iniezione” in tedesco) come per le sportive degli anni 70/80, ma per electric di oggi. Ricordiamo che il Costruttore tedesco ha dichiarato che entro il 2024 ogni modello sarà elettrificato e entro il 2028 produrrà solo vetture elettriche, e già oggi Opel ha in listino 12 modelli elettrici tra vetture e commerciali. Se per le due Astra l’accoppiata del motore, 1.600 turbo a benzina e dell’elettrico ha permesso di raggiungere l’interessante potenza di 225 cavalli, sulla più imponente Grandland con lo stesso 4 cilindri a benzina più spremuto, e con un doppio motore elettrico, si arriva a toccare la soglia dei 300 cavalli, unita alla trazione sulle quattro ruote. Il tutto si traduce in prestazioni molto vivaci con uno scatto da 0 a 100 km/h, rispettivamente di 7,5 e 6,1 secondi nonostante i pesi non proprio ridotti, e una velocità massima comune di 235 km/h. Tanta tecnologia e piacere di guida hanno fatto lievitare un po’ i prezzi che partono da 48.050 euro per l’Astra 5 porte fino a 55.000 euro per la Grandland, disponibili dalla prossima primavera.
Astra Berlina, sportiva senza eccessi
È l’ultima arrivata in casa Opel e l’Astra a 5 porte vuole imporsi giocandosi le proprie carte con il piacere di guida unita a una linea elegante che si rispecchia in una certa sobrietà anche negli interni. La versione GSe è riconoscibile per un fontale rivisto nella parte inferiore con nuove prese d’aria e dettagli nero lucido. Nuovi anche i cerchi dedicati da 18 pollici e il tetto di colore nero. All’interno spicca la strumentazione completamente digitale con al centro il display multimediale da 10 pollici, mentre nessun passo avanti nella qualità delle plastiche risultate un po’ sottotono. I sedili rimangono invece un must di casa Opel, leggermente avvolgenti con il poggiatesta integrato, rivestiti in elegante Alcantara e marchiati ASR, cioè hanno superato una serie di prove certificate da un ente privato tedesco che ne garantiscono il comfort. Per sottolineare il concerto di sportività rispetto alle altre versioni ibride sulla GSe troviamo uno sterzo più diretto, un assetto ribassato di 10 mm e ammortizzatori Koni a smorzamento selettivo. In poche parole l’auto è più reattiva ai comandi e stabile in curva, ma senza che i nuovi elementi elastici diventino mai troppo rigidi andando a compromettere il comfort generale.
Astra Sports Tourer
Dovremmo aspettare l’estate per trovare nelle concessionarie anche la versione famigliare dell’Astra che ricordiamo misura 4,64 metri contro i 4,37 della “sorellina” berlina a 5 porte. Centimetri che hanno permesso di migliorare principalmente la capacità di carico con un aumento tra i 175 e i 235 litri in base alle diverse configurazioni dei sedili posteriori, mentre tutto il resto rimane uguale. L’aumento della potenza fino a 225 cavalli e l’assetto più sostenuto della versione GSe gratifica ancora di più la guida della Sport Touring, che alla faccia dei suoi 17 quintali abbondanti si è dimostrata sempre brillante in ogni condizione. Proprio la polivalenza tra fruibilità nel carico e divertimento di guida potrebbe essere la carta vincente in un semento, quello delle famigliari, che negli ultimi anni ha perso molto terreno nei confronti delle crossover.
Una manciata di cavalli in più e utilizzo anche solo elettrico
Nel listino Opel è già presenti le Astra ibrida plug-in, cioè con la spina, che dichiara una potenza complessiva di 180 cavalli. Qui con la GSe si è alzata l’asticella, la potenza raggiunge i 225 cavalli assieme ai vari interventi all’assetto e alla dotazione di serie per un valore di circa 5.500 euro in più tra le due versioni. Il motore tradizionale è un benzina 1600 quattro cilindri con il turbo da 180 cavalli mentre il motore elettrico quando serve, ad esempio nei sorpassi, contribuisce con i suoi 110 cavalli. Questa unità si rifornisce di energia da un pacco batteria agli Ioni di Litio da 12,4 kilowattora e il costruttore dichiara un’autonomia in solo elettrico a emissioni zero di 64 km, ma che in realtà nella nostra prova un po’ brillante è stata di circa 40 km. I tempi di ricarica con una colonnina trifase veloce da 7,4 kW sono di 1 ora e 55 minuti, dunque facilmente fruibili nell’uso quotidiano. Nell’insieme la vettura è molto efficace in termini di fluidità di marcia, comodo il cambio automatico a 8 e il comfort generale è sempre di buon livello. L’assetto rivisto fa il suo dovere, l’accelerazione è sempre brillante con consumi medi mitigati dalla doppia alimentazione che permette di assestarsi attorno ai 13-14 km/litro in modalità ibrida. Le uniche piccole limitazioni sono date da una diminuzione della capacità del serbatoio e dello spazio di carico, entrambi condizionati dalla presenza del sistema elettrico. Parliamo di una riduzione da 50 a 40 litri per il pieno di benzina e di una settantina per il bagagliaio che scende a a 352 litri, ma reclinando i sedili posteriori si arriva pur sempre a quasi 1300 litri.
Grandland GSe alto di gamma in casa Opel
Con i suoi 4,48 metri, motori da 130 a 300 cavalli, trazione anteriore o integrale e un listino che con la GSe arriva a 55.000 euro la Granland si conferma la vettura di vertice della gamma Opel. La Crossover tedesca nella sua variante più sportiva eredita le novità estetiche e tecniche delle “sorelline” Astra. Frontale rivisto, cerchi inediti che qui raggiungono i 19 pollici, dettagli di colore nero lucido con tetto in contrasto e qui tra gli accessori anche il cofano può essere richiesto di colore nero. All’interno largo impiego di display digitali con il cruscotto da 12 pollici e il sistema multimediale Navi Pro da 10 pollici al centro. Volante in pelle, sedili avvolgenti AGR certificati con comandi elettrici e riscaldati, telecamera posteriore e una completa dotazione di sicurezza che spazia dal regolatore della velocità cruise-control adattivo al radar che rileva l’attraverso dei pedoni o che legge i cartelli dei limiti di velocità avvertendo il guidatore sbadato.
Animo GSe alla faccia del suo peso
Anche per la versione top di gamma gli ingegneri di Opel hanno lavorato sulla precisione dello sterzo, ridotto l’altezza minima da terra di 10 mm e impiegato ammortizzatori con una risposta variabile in base alle asperità del fondo. Per la Gandland GSe la novità più interessante è l’integrazione del motore turbo a benzina, un 1.600 da 200 cavalli con due motori elettrici: uno posto sull’asse anteriore da 110 cavalli e uno in prossimità delle ruote posteriori da 113. In totale la potenza massima di sistema arriva a 300 cavalli non pochi ma ben gestiti dal sistema di trazione integrale automatico che si attiva e lavora autonomamente in base allo stile di guida e all’aderenza del fondo stradale. Il cambio è automatico a 8 rapporti con la possibilità della selezione delle marce in maniera automatica grazie alle due leve poste dietro al volante. Nell’interessante cornice delle montagne andaluse, a pochi km da Malaga nel sud della Spagna, è stato possibile affrontare con piglio sportivo la sequenza di ampie curve caratterizzate da un traffico quasi inesistente in questa stagione. Proprio qui abbiamo potuto provare l’anima sportiva di una vettura che pesa pur sempre quasi 19 quintali e proprio per questo abbiamo apprezzato un’agilità insospettabile e un’accelerazione che non nasconde i sui 300 cavalli. Anche per la Crossover come per le più compatte Astra è possibile circolare solo in elettrico per un’autonomia dichiarata un po’ ottimisticamente in 63 km per una velocità massima limitata a 135 km/h. I tempi di ricarica delle batterie agli Ioni di Litio da 14,2 kWh è di un paio di ore sempre con la colonnina trifase a 7,4 kW.
1 febbraio 2023 (modifica il 1 febbraio 2023 | 16:44)
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