Una delle grosse differenze tra Terra e Luna, oltre alla presenza di esseri viventi, foreste, mari, parcheggi e tutto quello che vi viene in mente, è l’atmosfera. La Terra è protetta da questo involucro, mentre il nostro piccolo satellite no, e questo è un grosso problema per gli astronauti che nei prossimi anni torneranno a mettere piede sulle distese argentee di quel mondo.
Le missioni Apollo erano molto brevi in confronto a quelle previste per i prossimi anni, dove si dovranno svolgere numerosi compiti proprio sulla superficie, come la costruzioni di basi, l’estrazione di risorse e l’esplorazione del sito.
I pericoli maggiori
Raggi cosmici
I primi da considerare sono i raggi cosmici galattici (GCR) rilasciati dalle stelle che esplodono nello spazio profondo. E poi ci sono le particelle create nel suolo lunare, come risultato delle interazioni tra le particelle energetiche solari del Sole ei raggi cosmici galattici.
Particelle solari
Le particelle solari sono meno energetiche dei raggi cosmici galattici, “ma quando c’è un evento di particelle solari, allora il loro flusso può essere molto più alto di quello dei raggi cosmici galattici”, ha spiegato Robert F. Wimmer-Schweingrube dell’Università di Kiel in Germania.
Un brillamento molto potente, nell’agosto del 1972, ha rischiato di colpire e uccidere gli astronauti dell’Apollo 16 i quali, per fortuna, erano atterrati sulla Terra pochi mesi prima.
Anelli di radiazioni
Le cosiddette fasce di Van Allen sono due anelli carichi di particelle che si trovano intorno alla Terra e che bisogna attraversare per arrivare alla Luna. Il primo inizia a un’altezza di 600 km e si estende per 6.000 km. Il secondo si estende tra 10.000 e 65.000 chilometri sopra la Terra.
Come fare ad evitarli? Non si può, ma viaggiando molto velocemente, con le adeguate protezioni, si possono evitare anche queste radiazioni letali per gli esseri umani.
Fonte: news.google.com