La serie tv Nolly con Helena Bonham Carter ripercorre la storia di Nolly Gordon, una popolare attrice di soap licenziata all’apice del successo perché non giudicata più adatta al suo ruolo a causa dell’età.
Helena Bonham Carter, l’attrice che ha prestato il volto a prodotti molto popolari come la serie tv The Crown e i film Enola Holmes, è la protagonista di Nolly, miniserie inglese composta da tre episodi. Interpreta Noele Gordon, Nolly per gli amici, una donna che a sua volta un tempo è stata una star del piccolo schermo grazie al ruolo di Meg Richardson nella soap opera Crossroads, una delle più popolari in Gran Bretagna.
Tuttavia, all’apice del successo, nel 1981 Nolly è stata licenziata dalla produzione senza troppi giri di parole. Con le parole del suo capo che le risuonavano nelle orecchie (tutte le cose belle prima o poi finiscono), Nolly si è ritrovata non più giovane senza un lavoro e lontana dalla soap che era stata la sua vita per oltre diciotto anni.
Una donna in crisi
Nel giugno del 1981, la soap opera Crossroads ha infranto il muro della fantasia con una notizia che ha particolarmente colpito i suoi aficionados: Noele Gordon, la protagonista, fu improvvisamente licenziata dopo quasi due decenni in cui interpretava Meg Mortimer, la coraggiosa proprietaria di un motel.
Quella vicenda viene ora ricostruita dalla serie tv Nolly, un dramma in tre episodi scritto da Russell T Davies (l’autore di It’s a Sin) con protagonista Helena Bonham Carter nei panni di Nolly. La serie tv esamina ciò che ha portato al devastante licenziamento di Nolly dal ruolo che aveva interpretato sin dal 1964, anno di debutto della soap opera ambientata nelle Midlands. Per capire quale fosse la fama di Nolly possiamo azzardare un paragone a noi vicino: è come se, senza alcuna spiegazione, da Beautiful venisse estromessa Katherine Kelly Lang, l’attrice che interpreta Brooke.
“Tutti quanti in Gran Bretagna abbiamo adorato Crossroads, andata in onda interrottamente fino al 1988”, ha spiegato Davies. “Non credo che fosse per la sua qualità artistica. Dai critici, era considerata trash ma il pubblico la amava, così come amava i suoi personaggi, a cui anche gli attori erano particolarmente attaccati. Per Nolly essere licenziata dall’oggi al domani fu uno shock e la serie tv racconta in definitiva di una donna in crisi, non più giovane, costretta a rivedere la sua vita”.
Come si vede nella serie tv, Nolly Gordon era una forza dirompente sul set. Era profondamente protettiva nei confronti di tutta la produzione, la difendeva dalle critiche e si era guadagnata il rispetto di tutto i colleghi. “Nolly conosceva bene Crossroads e le sue dinamiche. Era tutta la sua vita”, ha aggiunto l’attrice Helena Bonham Carter. “Lavorava sodo, era professionale e si aspettava che lo fossero anche tutti gli altri. Ha interpretato per anni sempre lo stesso personaggio: ammiro la sua dedizione”.
“Per molti versi, era una leader”, ha continuato l’attrice. “Si occupava di tutti coloro che lavoravano nella produzione. Si dice che fosse una vera diva ma la realtà era ben altra”.

Il licenziamento
Come ben mostra la serie tv Nolly, la Gordon appariva inattaccabile. Il successo della soap Crossroads dipendeva da lei fino a quando l’attrice non ha ricevuto dal suo agente la fatidica chiamata in cui le veniva comunicato che il suo contratto non era stato rinnovato.
Ed è da questo momento che il racconto della serie tv Nolly diventa sempre più interessante da un punto di vista del messaggio veicolato. Mentre la stampa si aggrappa alla storia del licenziamento e i fan sono indignati dalla notizia, Nolly comincia una disputa con il produttore della soap Jack Barton (Con O’Neill) per assicurare al suo personaggio un’uscita di scena adeguata.
“Per Nolly è stato un grande shock”, ha ricordato Helena Bonham Carter. “In un’intervista ha parlato di come, dopo quel giorno, non avesse più voglia di alzarsi dal letto. L’hanno trattata veramente molto male. Nella serie tv, non abbiamo nascosto l’amarezza di Nolly sia a causa dell’umiliazione pubblica subita sia a causa del non saperne il perché. A 61 anni, nel fiore degli anni, l’hanno estromessa da un lavoro che aveva sempre portato avanti nel migliore dei modi. Il suo licenziamento è stato frutto di qualcuno che nell’ombra si è sentito minacciato dal potere, anche mediatico, che Nolly si era saputa conquistare”.
Mentre mostra l’angoscia d Nolly, la serie tv sottolinea come però non tutti l’abbiano abbandonata al suo destino. Fortunatamente, Nolly può contare sul sostegno dei suoi amici, tra cui l’attore Larry Grayson (Mark Gatiss) e il co-protagonista della soap Tony Adams (Augustus Prew). “Quelle amicizie erano l’unica cosa su cui Nolly poteva contare, dal momento che non aveva una famiglia”, ha specificato Bonham Carter. “Nolly e Tony, in particolare, sapevano come divertirsi insieme. Nonostante la differenza di età, la loro amicizia era fondamentale per entrambi. Del resto, per Nolly tutti i giovani attori del cast della soap erano come figli adottivi a cui insegnare qualcosa”.

Nolly, paladina del #MeToo
“La serie tv è un modo per omaggiare come si deve Nolly”, ha concluso Helena Bonham Carter. “Sostenere Nolly significa sostenere ogni donna di una certa età che potrebbe essere silurata solo perché ritenuta troppo vecchia. Il nostro è un tributo a una donna straordinaria che ha ancora molto da insegnarci con la sua storia”.
Nolly Gordon è morta nell’aprile del 1985, senza far mai più ritorno in televisione. “Non ci sarà mai più una star di Crossroads perché Nolly era Crossroads”, dichiarò pubblicamente l’attore Tony Adams dopo la morte dell’attrice. La sua sfortuna è stata quella di aver vissuto in un mondo ancora dominato dagli uomini. “Da allora abbiamo fatto molti passi in avanti ma per noi attrici invecchiare rimane un problema cronico”, ha amaramente commentato Bonham Carter.
“Il nostro aspetto fisico è un fattore che viene ancora sottolineato. Ma perché? Solo perché non abbiamo più un collo liscio non significa che siamo meno talentuose di prima. E Nolly, a 61 anni, era ancora brava. Ma l’hanno licenziata. La sua storia oggi potrebbe rientrare nel #MeToo, anche senza aver subito molestie sessuali: sono stati gli uomini seduti in poltrona che dai loro uffici hanno deciso cosa dovesse fare o piacere al pubblico”.
Nolly: Le foto della serie tv
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