La ricostruzione del dottor Matteo Polacco davanti ai giudici della corte d’assise di Roma. Sotto accusa c’è il ceceno Rassoul Bissoultanov, latitante

La perizia –
Nel corso del suo esame il consulente ha spiegato che sul corpo del ventenne toscano sono state individuate “contusioni riconducibili a un’aggressione. “Il calcio lo ha raggiunto alla parte destra del capo – ha aggiunto Polacco -. Ecchimosi erano presenti anche sull’avambraccio destro e sulla mano sinistra”. Potrebbero trattarsi di ferite dovute ad una azione “attiva o passiva”.
Niccolò Ciatti “presentava una lesione fronto-temporale destra” dovuta a un calcio subito. Sul corpo senza vita del ragazzo, dunque, è stata poi riscontrata una “lesione riconducibile all’aggressione patita”. E quindi, a causa di tutto ciò, il giovane che lavorava in un mercato rionale di Firenze, è deceduto.


Acquisita una lettera di scuse dell’imputato –
Agli atti dell’indagine capitolina è finita anche una lettera di “scuse” che il 3 novembre del 2017 l’imputato inviò alla famiglia di Ciatti.
“Desidero dal più profondo del mio cuore esprimervi le mie più sentite condoglianze – è detto nella lettera. – Vi chiedo di voler comprendere il mio dolore per quanto accaduto, ma davvero non ho mai desiderato quanto verificatosi e affermo che si è trattato di una disgrazia. Desidero che siate pienamente convinti che anch’io soffro. Comprendo che sarà difficile per voi perdonarmi, ma insisto nel porgervi le mie più sincere condoglianze; io non volevo fare del male al vostro famigliare”.
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