
Attenzione: anche se a prima vista la “Purosangue” – nuovissima creatura Ferrari – potrebbe sembrare un Suv, non lo è. A Maranello la definizione di Sport Utility Vehicle sta stretta assai, preferiscono definirla “la prima auto a quattro sedili e quattro porte nella storia del Cavallino Rampante. Un modello che sfugge a qualsiasi categorizzazione esistente e crea un nuovo standard nel panorama automobilistico internazionale”.
Comunque vada è un cambio di rotta epocale, un muro impenetrabile che cade all’improvviso e raggiungendo la soglia delle quattro porte spalanca di fronte all’antico sogno di Enzo Ferrari praterie ancora tutte da esplorare e un mercato potenzialmente immenso. Una mossa che ha comunque una parte di rischio, calcolata in anticipo sapendo che la Purosangue potrà raggiungere al massimo il 20% delle vendite totali.
Ma il problema resta: non potendo definirla Suv, e neanche riuscendo ad aggiungerla alla lunga teoria di berlinette che costellano la storia Ferrari, l’unica via percorribile è pensare ad un esercizio di stile, una fastback alta 185 mm da terra con le prestazioni di una supercar. O forse semplicemente un’improvvisa apertura del marchio più iconico d’Italia verso un mondo che oggi se ne frega delle etichette e pretende sforzi di fantasia fino a qualche anno fa impensabili.
Tecnicamente, la Purosangue è un concentrato di tecnologia e design, due concetti messi alla frusta per garantire ai futuri clienti prestazioni e praticità. A Maranello, dove i compromessi non esistono per statuto speciale, tutto è partito dallo schema transaxle, sforzo necessario per mantenere il propulsore al centro della vettura e bilanciare i pesi. Il risultato, dicono i papiri ufficiali, è un equilibrio quasi perfetto: 49% all’anteriore e 51 al posteriore, in mezzo trovano posto rispettivamente il cambio a doppia frizione con otto rapporti e il sistema differenziale power transfer unit che dirige la trazione integrale e il torque vectoring. A sigillare il peso forma ci pensa il tetto in carbonio, la scocca in alluminio, gli acciai iperleggeri ad alta resistenza e la nuova piattaforma, che insieme a tutto il resto limitano il peso specifico della Purosangue a 2.033 kg, distribuiti su 4,97 metri di lunghezza, 2,02 di larghezza, 1,58 di altezza e 3,01 di passo. Quanto basta per garantire una vivibilità interna Premium che le berlinette, straordinarie opere d’arte ma nemiche della sciatica, non concedono. In questo, fanno la loro parte le ruote posteriori sterzanti e portiere posteriori, le “welcome door”, ad apertura controvento ma senza che questo abbia richiesto di sacrificare il montante centrale.
Sul tunnel e nei pannelli portiera compaiono accenni alla fibra di carbonio tanto cara al marchio, mentre la tecnologia si affida ad un doppio schermo full-digital che strizza l’occhio alla tecnologico ma non dimentica che la missione a cui è destinata una Ferrari è dare il massimo dell’attenzione al feeling fra vettura e pilota.
Da annotare ancora il debutto delle sospensione attive che rispondono ai numerosi sensori sparsi ovunque e in grado di analizzare stile di guida e tipo di percorso per adeguare ammortizzatori e assetto, oltre ai migliorare il confort dei quattro ospiti a bordo.
Il design estremamente ricercato, con affondi nelle esigenze aerodinamiche che come al solito diventano sapienti pennellate di un quadro perfetto, senza sbavature. Il cofano lunghissimo, reso visivamente ancora più profondo dai gruppi ottici inglobati nel paraurti, diventa tutt’uno con le prese d’aria per la deviazione dei flussi. Non è un semplice gioco di prestigio stilistico, ma una soluzione brevettata per garantire l’aerazione necessaria ai dischi carboceramici.
All’immagine slanciata e filante contribuiscono anche le gomme con cerchi anteriori da 22” e posteriori da 23”, impreziosite dai passaruota in contrasto, unica concessione presa a prestito dal mondo dei Suv. Il bagagliaio fa tanto coupé, malgrado la presenza dei gruppi ottici a Led che anticipano gli immensi estrattori dello scarico.
Sotto cotanto cofano ancora nessuna concezione all’ibrido o elettrico: per il momento svetta la voce possente di un V12 da 6,5 litri aspirato che sviluppa 725 CV e 716 Nm di coppia massima. Il tutto per 310 km/h di velocità massima e uno scatto 0-100 km/h in 3,3 secondi.
Quattro le tinte carrozzeria a listino (nero, rosso, bianco e grigio), con l’aggiunta di un’infilata di accessori e personalizzazioni che fanno lievitare il già sostanzioso prezzo di partenza: 390mila euro, con consegne previste dal prossimo anno. Al netto delle bollette di quest’inverno, c’è tutto il tempo per metterli da parte.
SCHEDA TECNICA
Motore
Tipo: V12 – 65° – Carter Secco
Cilindrata: 6496 cm3
Alesaggio e corsa: 94 mm x 78 mm
Potenza max: 725 cv @ 7750 giri/min.
Coppia max: 716 Nm a 6250 giri/min.
Regime max: 8250 giri/min.
Rapporto di compressione: 13,6:1
Potenza specifica: 111 CV/l
Dimensioni e pesi
Lunghezza: 4.973 mm
Larghezza: 2.028 mm
Altezza: 1.589 mm
Passo: 3.018 mm
Carreggiata anteriore: 1.737 mm
Carreggiata posteriore: 1.720 mm
Peso a secco: 2.033 kg
Rapporto peso a secco/potenza: 2,80 kg/CV
Distribuzione dei pesi: 49% ant. / 51% post.
Capacità serbatoio: 100 litri
Volume bagagliaio: 473 litri
Pneumatici e cerchi
Anteriore: 255/35 R22 J9.0
Posteriore: 315/30 R23 J11.0
Freni
Anteriore: 398 x 38 mm
Posteriore: 380 x 34 mm
Trasmissione e cambio
Cambio F1 a doppia frizione e 8 rapporti
Controlli elettronici
SSC 8.0: 4RM-S evo, sistema di sospensioni attive Ferrari, F1-Trac, ABS ‘EVO’ con Grip Estimation 2.0, ECS
Prestazioni
Velocità max: > 310 km/h
0-100 km/h: 3,3 s
0-200 km/h: 10,6 s
100-0 km/h: 32,8 m
200-0 km/h: 129,0 m
Fonte: quotidianocanavese.it