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Milleproroghe. Di Silverio (Anaao): “No a medici in corsia fino a 72 anni, misura utile solo a favorire deteminate lobby”

“La nostra convinzione è che questa misura serva solo a far resistere delle vere e proprie lobby pseudo universitarie o di altra natura che sono concausa dell’attuale stato del sistema. Invitiamo la cittadinanza a rendersi conto che non possono essere curati da medici che hanno già dato al sistema e che hanno il diritto di poter andare in pensione”. Così il segretario nazionale Anaao commenta le proposte emendative di maggioranza che tornano a proporre la possibilità di mantenere in servizio i medici fino ai 72 anni.

21 GEN

“Con la proposta di mantenere i medici in servizio fino a 72 anni si cerca di far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta principale perché reputata misura inutile per rispondere al problema della carenza di personale, né tantomeno utile ad un rinnovamento di un sistema sanitario in stato agonizzante”.

Così il segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, commenta a Quotidiano Sanità alcuni emendamenti di maggioranza al decreto milleproroghe che puntano al mantenimento dei medici in servizio fino a 72 anni a garanzia dei Livelli essenziali di assistenza. Ricordiamo che le stesse proposte erano state presentate, e bocciate, lo scorso dicembre durante i lavori in commissione sulla legge di Bilancio.

“Queste persone hanno già dato il loro contributo al Sistema sanitario nazionale. La nostra convinzione è che questa misura serva solo a far resistere delle vere e proprie lobby pseudo universitarie o di altra natura che sono concausa dell’attuale stato del sistema – tuona Di Silverio -. Noi non possiamo restare in silenzio e ci batteremo con tutte le nostre forze se questi emendamenti dovessero passare, anche valutando un loro giudizio di costituzionalità. Invitiamo la cittadinanza a rendersi conto che non possono essere curati da medici che hanno già dato al sistema e che hanno il diritto di poter andare in pensione”.

“Il fatto che queste proposte vengano nuovamente presentate ci lascia amareggiati più che stupiti. Ci chiediamo in che misura tali emendamenti possano rispondere all’emergenza sulla carenza di personale, specie nei presidi di emergenza-urgenza, che ci auguriamo non vengano popolati da personale che già dovrebbe essere in pensione. Questo lavoro, piuttosto, dovrebbe essere reso appetibile e popolato da giovani medici”, conclude Di Silverio.

Giovanni Rodriquez

21 gennaio 2023
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Doroteo Cremonesi

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