
Due killer in azione, una terza persona faceva da palo
Una terza persona avrebbe atteso i complici all’esterno della corte del palazzo dove la trattoria “Gaetano e Teresa”, di via Lavinaio, si affaccia. Per fortuna nella sala non c’erano molti clienti: i presenti hanno cercato riparo sotto i tavoli quando hanno sentito gli spari. Secondo quanto si è appreso nessuno, titolari compresi, è stato in grado di dare informazioni utili ai militari.
Il sindaco: “Melito precipita nel terrore”
“Melito precipita nel terrore per un omicidio messo a segno in pieno giorno”, ha commentato il sindaco Luciano Mottola. Il primo cittadino ha chiesto più forze dell’ordine per rispondere efficacemente all’istanza “di padri e madri di famiglia” che chiedono solo “di poter far crescere i loro figli in una città sicura”.
Legato al clan Amato-Pagano
Ritenuto dagli inquirenti legato al clan degli Amato-Pagano, per il quale ricopriva il ruolo di capozona a Melito, Nappi è una vecchia conoscenza. I carabinieri lo arrestarono nel 2011 a Mugnano, sempre in provincia di Napoli. Qualche mese prima era sfuggito a un blitz che assicurò alla giustizia otto suoi complici, tutti legati allo stesso clan, a cui la Dda contestava, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico e spaccio di stupefacenti ed estorsioni.
Nappi aveva due figli, un terzo in arrivo
Nappi risultava non avere alcuna occupazione: da una prima compagna aveva avuto due figli ed era in attesa di un altro figlio da una seconda compagna, che è incinta. Aveva precedenti per associazione ed è stato in carcere fino all’agosto 2020. Uscito di cella era stato sottoposto alla sorveglianza speciale, fino all’ottobre dello stesso anno.
Lo scorso 27 settembre Melito è stata teatro dell’omicidio di un professore, Marcello Toscano, assassinato all’interno del perimetro dell’istituto dove insegnava dal bidello Giuseppe Porcelli, 54 anni, reo confesso dell’assassinio.
Fonte: news.google.com