Viva Italia

Informazione libera e indipendente

Lodi, altri casi di «bus surfing»: si diffonde il gioco folle di saltare sugli autobus in movimento

di  Carlo d’Elia

La bravata idiota per postare i video sui social: un altro ragazzo filmato a Sant’Angelo Lodigiano. Gli autisti furiosi: «Controlli e sanzioni per disincentivare un fenomeno così stupido e pericoloso»

Un gioco folle, dai rischi enormi. Sembra che il «bus surfing» – la bravata idiota di aggrapparsi agli autobus in movimento, mentre un complice altrettanto idiota filma la scena – stia facendo adepti nel Lodigiano. Dopo l’episodio del 20 gennaio avvenuto a Sant’Angelo Lodigiano, testimoniato da un video, di un ragazzo rimasto aggrappato sul retro di un autobus di linea per quasi otto chilometri (in quel caso, era stato fatto scendere perché senza biglietto), i casi di stupide bravate del genere si sono moltiplicati negli ultimi giorni. I protagonisti sono quasi sempre minorenni, che vedono i video sui social e decidono di emulare il gesto, dimostrandosi così se possibile ancora più stupidi degli autori iniziali e mettendo a rischio per niente la propria vita e la sicurezza altrui. Il gesto ricorda la passata usanza di «attaccarsi al tram», come facevano gli scugnizzi di Napoli o i pendolari frettolosi di Milano nel dopoguerra, ma il contesto è totalmente diverso: altre condizioni di traffico, ben altre velocità, immensamente maggiore il rischio. 

L’ultimo caso mercoledì 25 gennaio, sempre nel Comune lodigiano, con un ragazzino ripreso da un amico mentre rincorre il bus in partenza, rimanendo in equilibrio sul paraurti posteriore per poche centinaia di metri. Tutto è avvenuto sotto gli occhi allarmati degli automobilisti che in quel momento stavano transitando vicino all’ospedale di Sant’Angelo. 

Esasperati gli autisti, che da anni segnalano numerosi casi di «bus surfing» sulle tratte della provincia di Lodi. «Da tempo continuiamo a evidenziare episodi del genere – sottolinea uno dei conducenti che guidano i pullman della tratta che collega Lodi a Pavia -. Ma nessuno ha mai fatto nulla. Servono controlli e sanzioni per disincentivare un fenomeno così stupido e pericoloso». 

Per il sindacalista Giuseppe Iamundo, segretario della Faisa di Lodi, che sta seguendo direttamente la vicenda, non resta che fare un appello sottolineando che il rischio è alto, visto che perdere l’equilibrio è facilissimo e si può cadere ed essere investiti da un’auto, con il rischio poi di provocare incidenti a catena. «Servono controlli a tappeto e più segnalazioni – dice Iamundo -. Le aziende sono informate di questo problema, ma bisogna fare qualcosa in più per riuscire a bloccare questi giovani. Il rischio di farsi male è enorme. Non c’è più tempo. Gli autisti, che non sempre riescono ad accorgersi immediatamente quando un ragazzino si aggrappa nella parte posteriore del mezzo, sono molto preoccupati».

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.

26 gennaio 2023 ( modifica il 27 gennaio 2023 | 11:09)

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

Related Posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *