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Lo stato spende poco per lo Sport, sedicesimi in Europa – ItaliaOggi.it

Forum Osservatorio Sport (Italia Oggi)

Oggi al Foro Italico la prima edizione del Forum Osservatorio Valore Sport promosso da “The European House Ambrosetti”. L’Oms fissa il livello minimo di pratica sportiva in 150 minuti settimanali per gli adulti e 60 minuti al giorno per bambini e adolescenti. L’Italia è il quarto paese più sedentario dell’area Ocse e il peggiore per quanto riguarda i bambini. Il 44,8% degli adulti non praticano un adeguato livello di attività fisica, dato che sale al 94,5% nel caso di bambini e adolescenti. Al centro del dibattito l’accesso alla pratica sportiva e l’inclusività, risultano infatti evidenti gli ostacoli economici e sociali che penalizzano i ceti meno abbienti, il sud e le donne. Il quadro restituito dai dati è allarmante e, secondo l’analisi dell’osservatorio, gli ostacoli principali sono di natura culturale, infrastrutturale e di mancanza di investimenti. Partendo dall’aspetto culturale emerge come 8 ragazzi su 10 fanno sport quando i genitori sono praticanti, numero che scende a 3 su 10 quando non lo sono. Sul fronte investimenti l’Italia è il sedicesimo paese Ue per spesa pubblica dedicata allo sport per abitante, 73,6 euro pro capite, contro una media europea di 119,5 euro. Nota dolente anche per quanto riguarda le infrastrutture, solo 131 impianti ogni 100mila abitanti, il 58% in meno della Francia. Il 60% degli impianti ha superato la soglia dei 40 anni di età e solo 6 scuole su 10 sono dotate di una palestra.

Fanno da contro altare a questi dati allarmanti i successi sportivi. L’Italia è il secondo paese al mondo per podi conquistati nel 2021, preceduta solo dagli Stati Uniti e migliore della Cina. Un paradosso sottolineato anche dal Presidente del Coni Giovanni Malagò: “Se non c’è continuità di governo non è possibile che le cose migliorino, ne abbiamo cambiati 4 dal 2019. I colori politici non contano, lo sport in teoria dovrebbe essere uguale per tutti. Questo osservatorio è molto importante, c’è solo un settore dove siamo sul podio e in alcuni casi primi, quello dei successi sportivi. Se non cambiamo le politiche sulla natalità sarà impossibile replicare questi risultati, a meno che non interveniamo, ad esempio sull’impiantistica”. A margine dell’evento, rispondendo ad una domanda di Diritto & sport, Malagò si è espresso sul vincolo sportivo: “sono d’accordo con l’abolizione del vincolo se, si tutela con delle forme garantite e certe, un indennizzo a chi ha cresciuto e formato gli atleti, costi che ricadono sulle Asd, altrimenti per cercare di far meglio si rischia di far peggio”.

Altra nota positiva, oltre al medagliere, è il valore economico e occupazionale dello sport, come ricorda Valerio De Molli, Ceo di “The European House-Ambrosetti”. “La filiera sportiva contribuisce al Pil del paese in modo più significativo rispetto ad altre filiere maggiormente celebrate. Basti pensare che il valore aggiunto del comparto sportivo nel 2019 ha superato di 2,4 volte l’industria farmaceutica”. Le proposte della prima edizione dell’Osservatorio Valore Sport si riassumono in 6 punti molto articolati che mirano ad incentivare la pratica sportiva. Spiccano la riduzione dell’Iva sui servizi sportivi dal 22% al 10%, incrementare del 90% il numero degli impianti sportivi per raggiungere l’obiettivo di 250 impianti ogni 100mila abitanti e assicurare la conclusione dell’iter per la modifica dell’art 33 della costituzione, così da rendere finalmente lo sport un diritto costituzionale.

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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