Viva Italia

Informazione libera e indipendente

l’entertainment è la punta dell’iceberg: Metaverse Luxury X …

Il metaverso è qui per restare. Questo l’assunto che ha ispirato il Metaverse Luxury X Symposium, primo evento italiano volto a creare un’intersezione tra il mercato del lusso e questa promettente nuova dimensione virtuale popolata da avatar.

Sebbene il metaverso per la moda sia oggi ancora nelle sue fasi embrionali e stia definendo il proprio percorso per via empirica attraverso inedite sperimentazioni, prepararsi a futuri – e forse repentini – sviluppi è determinante, perché il Web3 sarà una calamita per investimenti importanti in tutti i settori, fashion compreso.

Di questa nuova frontiera del digitale e del salto, prima culturale che tecnologico, necessario per abbracciare le nuove tecnologie si è parlato ieri, 26 gennaio, al summit ospitato nella torre UniCredit di Milano, con oltre 50 dirigenti C-Level del settore luxury e tech, organizzato da Limitless Innovation in collaborazione con partner strategici nel campo dell’innovazione.

«La nostra mission è semplice – ha detto Stefano Galassi, founder di Limitless Innovation nell’introdurre i lavori -. Abbiamo voluto portare qui a Milano le migliori menti dell’industria tech e connetterli con i brand della moda e del lusso che hanno una visione innovativa, per re-immaginare insieme il futuro del settore».

Un momento di condivisione con lo scopo di discutere, imparare, individuare attraverso talk e dimostrazioni live i nuovi scenari che stanno prendendo forma, grazie alla presenza di 28 realtà italiane e internazionali che si occupano di moda virtuale, AI, blockchain, circolarità, sostenibilità e tracciabilità.

«Il mondo sta cambiando molto velocemente, basti pensare agli incredibili passi avanti che sono stati fatti dal vecchio modem a oggi, in cui stanno tenendo banco le potentissime tecnologie GPT-3, e a breve forse GPT-4, basate sull’intelligenza artificiale, con i robot capaci di scrivere libri – ha detto Nick Vinckier, head of Corporate Innovation Chalhoub Group -. Mia madre mi ha sempre detto: puoi fare qualsiasi cosa, ma non puoi fare tutto. Dunque, in un mondo con 360 gradi di opportunità, dobbiamo concentrarci sui 45 gradi che contano».

Per farlo, fondamentale è muoversi tenendo presenti cinque grandi trend che stanno forgiando il mercato, come la sostenibilità, l’importante concetto di experience, la complessità degli ecosistemi (con la presenza di gruppi sempre più dilatati e multisfaccettati), il paradosso della privacy (tra desiderio di personalizzazione e paura della profilazione) e la rivoluzione tecnologica, con l’avanzata dell’immersivo e decentralizzato Web3.

Andrea Lorini, head of Collabs & Head of Nft, Metaverse and Gaming di Luxottica, ha enucleato i quattro pilastri della strategia del gruppo – Addition, System, Design e Disruption – fornendo esempi concreti delle ultime iniziative portate avanti con successo dal player dell’occhialeria con i fashion brand. Fondamentale è utilizzare gli Nft per aggiungere valore al business esistente, connettere prodotti con nuovi servizi e ruotare attorno ai desideri della community, nella convinzione che abbracciare le nuove tecnologie interrompe la value chain nell’industria tradizionale ma crea un valore che prima non esisteva.

Stefania Valenti, managing director dell’Istituto Marangoni, ha insistito sulla responsabilità del gruppo della formazione – con una presenza worldwide e un circuito di 6mila studenti – di creare il giusto ambiente per promuovere e implementare esperienze nel metaverso, formando «una nuova generazione di manager e talenti in grado di utilizzare i nuovi tool, chiave di volta per la trasformazione dell’ecosistema digitale del futuro».

Sul palco si sono avvicendate, tra le altre, le case history di realtà come la pluripremiata piattaforma 3D e AR Threedium e la virtual fashion house nata nel 2020 DressX, che alle spalle hanno già numerose collaborazioni strategiche con i leader del mondo del lusso e marketplace come Farfetch, tra i primi grandi rivenditori a testare la pratica del campionamento digitale.

Lucrezia Seu, in qualità di chief strategy officer di Vsk Shanghai (foto), ha condiviso la visione di questa hi-tech company che opera nel settore dei tessuti: in particolare, i traguardi raggiunti con la Nao Virtual Knitting Machine, lanciata nel 2019, con la creazione di oltre 100 strutture di tessuto attraverso l’intelligenza artificiale: «Un processo – ha affermato – che apre infinite possibilità di personalizzazione con un approccio sostenibile, visto che consente una pianificazione accurata, prima di creare pezzi fisici».

Durante il panel Shaping the digital world si sono invece confrontati Davide Gonzato, head of marketing Strategy and Planning di New Guards Group, Marco Bisato, founder & ceo di Customix e Alexandra Ilg, Web3 Commerce & Product Manager di The Dematerialised, tutti in sintonia sulle grandi potenzialità del metaverso. Un mondo, quello immersivo e tridimensionale abitato dagli avatar, che non si oppone al reale ma è complementare a esso, perché in grado di «amplificare l’esperienza del brand», ha detto Gonzato. Parola chiave del futuro, dunque, sarà «integrazione».

Se Marco Giacalone, chief Metaverse officer di Limitless Innovation (società che mette in contatto i migliori innovatori internazionali con i luxury brand), ha ribadito che l’alta qualità dei contenuti vince anche nel mondo parallelo, Gürkan Ünlü di Rooom (azienda specializzata nella creazione di esperienze immersive) ha ricordato che il metaverso spesso è vissuto come un gadget o l’ennesimo social network, quando invece offre molto di più.

La case history di Ready Player Me, che si focalizza sulla messa a punto di avatar – ne ha prodotti oltre 5mila dal 2020 – è stata portata alla ribalta dall’head of Strategic Partnerships Stan Georgiev. «Il metaverso – ha affermato il manager – non è un pianeta virtuale, ma una rete formata da tanti pianeti all’interno dei quali si muovono i nostri avatar, in connessione tra loro. La cross-game economy è alimentata da questi cross-game avatar, che frequentando per esempio i negozi virtuali della moda possono influire positivamente anche sul business fisico».

Il consumatore cerca esperienze, ma anche trasparenza. «In questa evoluzione blockchain e Nft sono fondamentali – ha precisato Guido Mengoni, cmo e cdo di Temera (che realizza soluzioni IoT per la moda e il retail), partner ufficiale di Aura Blockchain Consortium – potendo garantire una tracciabilità end-to-end da monte a valle della filiera, il che è molto importante soprattutto nell’alto di gamma. Ogni prodotto deve avere un gemello digitale, in modo da essere monitorato a 360 gradi». «Il metaverso – ha concluso – apre possibilità per la messa a punto di capsule collection, l’esplorazione delle potenzialità del 3D e molto altro, ma è indispensabile che tutto sia tracciabile».

A queste parole si è collegato, in un panel moderato da Marco Ruffa (digital transformation director di Pinko), Massimo Paloni, chief Operations and Innovation officer di Bulgari, con cui tra l’altro Temera ha avviato una collaborazione e che sta investendo nel metamondo. «La sfida per una griffe come la nostra – ha affermato Paloni – è elevare ulteriormente il brand attraverso le opportunità a più livelli offerte dal Web3. Se un marchio è in cima alla piramide del lusso deve fare attenzione a rimanere tale, calibrando la sua presenza e i suoi investimenti tra il mondo reale e quello virtuale, in modo da offrire il meglio sia ai consumatori fidelizzati, sia alla Gen Z». Al panel hanno preso parte anche Marco Staglianò (ceo di Another-1) e Matthew Drinkwater (head of Fashion Innovation Agency).

Stefano Rosso ha parlato della sua attività di board member del Gruppo Otb e di Aura Blockchain Consortium, oltre che fondatore e ceo di D-Cave. «In particolare, D-Cave – ha spiegato – è un hub che getta un ponte tra i brand del lifestyle e della moda e l’audience del Web3. Tramite l’intesa con Bulova siamo stati i primi a realizzare orologi per gli avatar, con una controparte reale». Quanto ad Aura Blockchain, il gruppo Otb è stato uno degli artefici con Lvmh e altri, «con la convinzione che soprattutto i prodotti top line devono essere certificati nella loro autenticità». Rosso è inoltre ceo di Bvx (Brave Virtual Xperience), business unit di Otb che sviluppa prodotti, contenuti ed esperienze per il metaverso. Recente l’intesa di Diesel, uno dei brand di punta del gruppo, con il collettivo Hape: ne è nata una collezione di Nft che per i suoi possessori sarà disponibile anche in versione fisica.

Ultime battute del Metaverse X Luxury Symposium con Kerry Murphy (founder e ceo di The Fabricant) e con Marco Formento e Davide Sgherri, rispettivamente Global Innovation & Esg director e head of New Media di Dolce&Gabbana.

Murphy ha ripercorso l’escalation di The Fabricant, dal 2018 sinonimo di digital fashion di alto livello, con all’attivo collaborazioni con Puma, Balenciaga, Ralph Lauren e altri. «Il nostro – ha spiegato – è un approccio sartoriale ai progetti, perché per noi il fare digitale ha la stessa dignità di quello manuale. Una delle frontiere da esplorare è la co-creazione con gli utenti».

Molto è cambiato negli ultimi anni anche per Dolce&Gabbana, in base al motto, citato da Marco Formento, «Trasformare le cose anziché semplicemente migliorarle». Davide Sgherri ha puntualizzato: «Ci troviamo nel mezzo di una svolta culturale, che impatta il business, la comunicazione e il prodotto. Il Web3 è uno strumento di marketing e di monetizzazione».

Tra i progetti già messi a terra dalla griffe l’intesa con il marketplace di Nft Unxd, che ha portato alla costituzione della community virtuale #DGFamily, i cui membri hanno vantaggi nel metaverso e nel mondo fisico. Il marchio ha partecipato l’anno scorso alla prima edizione della Metaverse Fashion Week sulla piattaforma Decentraland, basata sulla blockchain Ethereum. Non sono ancora stati resi noti i nomi della seconda edizione, che si svolgerà dal 28 al 31 marzo.

In parallelo con il summit è andato in scena presso l’Unicredit Tower Tree House il Global Fashion Innovation Expo, dove è stato possibile sperimentare le tech live demo e nuovi customer scenario, grazie a 28 tra le migliori realtà italiane e internazionali che si occupano di moda virtuale, AI, blockchain e circolarità. Presente anche fashionmagazine.it, con l’intervento del direttore e ceo Marc Sondermann.

A cura della redazione

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

Related Posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *