Tutto questo considerato, la scelta più importante da fare sulla la Skoda Enyaq iV RS è quella che riguarda la carrozzeria; le opzioni sono due, o quella con il classico portellone verticale, oppure quella coupé con il posteriore più affusolato. È una questione di gusti, perché le differenze tecniche – aerodinamica e capacità di carico – sono davvero minime. Noi preferiamo quella tradizionale, che più si addice allo spirito dell’auto. E qui torniamo all’argomento iniziale: di certo questa Skoda non è pensata per aggredire le curve, ma se guidata in modo fluido, diventa molto piacevole. Ovviamente gli oltre ventidue quintali di massa non possono scomparire, quindi bisogna entrare in curva con dolcezza e in uscita si può sfruttare la spinta istantanea dei motori elettrici (460 Nm di coppia) e la grande trazione.
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L’assetto è sempre composto, grazie alle sospensioni più basse rispetto alle altre Enyaq e il servosterzo progressivo rende il volante sempre piacevole da controllare. Un’altra cosa da imparare è l’uso delle palette dietro il volante, che permettono di regolare istantaneamente la frenata rigenerativa: in questo modo si può avere il freno motore giusto per ogni frangente e allo stesso tempo ricaricare la batteria. A questo proposito, sulla Enyaq RS c’è la versione 3.2 del software di gestione del veicolo comune a tutto il Gruppo Volkswagen. Questa release include una strumentazione più completa – l’indicatore della percentuale della batteria è sempre presente e non solo quando la carica scende sotto il 20% – supporta la funzionalità Plug & Charge che permette di ricaricare nelle stazioni abilitate, senza necessità di identificarsi tramite card o smartphone, e velocizza l’infotainment.
Fonte: news.google.com