
A tutto si può rinunciare, ma non al «rombo» di un motore. Lo sanno i piloti, lo sa chi guida una sportiva, lo vuole chi la compra. Un vezzo, una caratteristica a cui in Ferrari non possono rinunciare. Ecco perché – secondo quanto riporta l’agenzia finanziaria Bloomberg – la casa di Maranello avrebbe depositato un brevetto, citato dagli analisti francesi di Oddo Bhf, per ricreare il caratteristico rumore del motore e della marmitta creato attraverso un nuovo sistema di amplificazione da implementare sui futuri bolidi rossi. L’invenzione riguarda un «dispositivo di riproduzione per la realizzazione di un suono che può essere associato a un motore elettrico», ha scritto Oddo Bhf in una nota. Secondo il broker, il dispositivo consentirebbe al Cavallino rampante di amplificare il suono di uno o più motori elettrici di bordo prima di far uscire il rombo dalla parte posteriore dell’auto.
Ingegno italico
L’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, ha in occasione della presentazione dei risultati tenutasi a giugno, ha ricordato che il suono è uno degli «elementi essenziali che caratterizzano una Ferrari». Ogni motore ha il suo suono «caratteristico», ha aggiunto il ceo. Il rumore destinato a scomparire con l’arrivo sul mercato delle rosse a batteria è quello che ha incantato persino von Karajan e che l’immaginario collettivo generato associa al mitico motore 12 cilindri a V che è stato mondato a partire dal modello capostipite 125 S del 1947 a cui sono susseguiti il 4 cilindri di Aurelio Lampredi, il 6 cilindri a V Dino, ideato dal figlio di Enzo Ferrari e poi progettato da Vittorio Jano e poi gli 8 cilindri a V le cui varianti, dal 2013 a oggi, a Maranello hanno scelto di adottare per la Ferrari California T, la Ferrari GTC4 Lusso, la Portofino e la più nuova hypercar ibrida da mille cavalli, la Ferrari SF90 Stradale. Alla lavorazione di questi motori e del sistema di scarico hanno collaborato moltissime aziende italiane, ad esempio i collettori della 488 GTB sono stati prodotti dalle Fonderie Tacconi, storica azienda di Assisi.
La strategia
Il Cavallino ha fissato per il 2025 il debutto del suo primo modello full electric. «La Ferrari elettrica sarà sempre una Ferrari, unica, esclusiva e capace di regalare emozioni», aveva detto Vigna al Capital Market day. Entro il 2026 Ferrari lancerà 15 nuovi modelli e la gamma sarà per il 40% termica, 55% ibrida e 5% elettrica, mentre nel 2030 quando il gruppo conta di raggiungere la neutralità carbonica, il termico scenderà al 20% e il resto sarà diviso equamente fra ibrido ed electric. Maranello si aspetta per il 2022 ricavi per 5 miliardi di euro e prevede un aumento della remunerazione per gli azionisti: il dividend pay-out passerà dal 30% al 35% da quest’anno e sarà affiancato da un piano di buyback da 2 miliardi fino al 2026.
Fonte: news.google.com