Il calendario 2023 sarà composto da ventiquattro gare e sei Sprint Race ma le power unit a disposizione dei team resteranno tre. Abbiamo provato a calcolare quanti chilometri può percorrere un motore di F1.

Il nuovo calendario per il 2023 sarà composto da ventiquattro gare e sei Sprint Race, rendendo la prossima stagione la più lunga della storia della F1. Il ‘Patto della concordia’, valido fino al 2025, impone un limite massimo di ventiquattro gare stagionali ma le dichiarazioni rilasciate da Stefano Domenicali a inizio anno hanno aperto a possibili novità in tal senso. “C’è il potenziale per arrivare fino a trenta gare visto che abbiamo tantissime richieste da ogni parte del mondo. Starà a noi poi cercare il giusto equilibrio”, erano state le parole del presidente della Formula 1.
Se da un lato il numero di appuntamenti continua a crescere ogni anno, dall’altro le power unit utilizzabili prima di finire in penalità resta fermo a tre ormai dal 2018. Nel 2017 invece, quando le gare che costituivano il calendario erano venti, ai team veniva data la possibilità di sostituire ben quattro volte le componenti del motore.
A tal proposito sembra logico chiedersi se per i team la situazione sia sostenibile o meno. Per questo motivo abbiamo provato a fare una stima del chilometraggio massimo per cui vengono progettate le attuali power unit.
Solitamente nelle prove libere ogni pilota percorre venticinque giri che, per 4km di media, fanno 100 km in ogni sessione di prove libere. In qualifica, considerando di prendere parte al Q3, si effettuano solitamente due giri lanciati per sessione che, uniti agli in-lap e gli out-lap, fanno sì che i chilometri percorsi sono circa 80.
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Il regolamento sportivo prevede che ogni gara copra una distanza di almeno 305 km e che la Sprint Race sia di 100 km. Quest’ultima può essere però considerata come una normale sessione di prove nel nostro calcolo visto che va a sostituire le FP3.

Secondo i dati raccolti, in ogni weekend vengono percorsi circa 700 km se consideriamo anche i giri necessari a posizionarsi in griglia e il giro di formazione.
Nel 2018, anno in cui il numero di Power Unit utilizzabili senza finire in penalità è stato portato a tre, il calendario era composto da ventuno gare. Ogni motore avrebbe dovuto quindi coprire circa 4900 km.
Nel 2023 invece, calcolando sempre il rapporto tra chilometri percorsi in stagione e numero di Power Unit a disposizione, ogni motore dovrà coprire 5600 km. La differenza rispetto al 2018 è quindi pari a 700 km, che equivale esattamente al numero di chilometri che abbiamo considerato per ogni weekend. Banalmente si può notare che il numero di gare dal 2018 al 2023 è passato da ventuno a ventiquattro. Tre Gran Premi in più da dividere per tre motori.
È sempre quindi più difficile per i team non andare in penalità nel corso della stagione. Sicuramente riportare a quattro il numero di componenti da poter sostituire “legalmente” potrebbe aiutare notevolmente considerato anche che, come visto quest’anno, la variabile affidabilità sta ricoprendo sempre di più un ruolo da protagonista.
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Fonte: f1ingenerale.com