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Elezioni politiche 2022, Vince il centrodestra. Meloni: “E’ il tempo della responsabilità”. Salvini si ferma sotto al 9 per cento. Il Pd ammette la sconfit

Lollobrigida (Fratelli d’Italia): “Noi molto bene. Salvini? Se la batte con Forza Italia”. La capogruppo dem Serracchiani: “Ha vinto la destra, serata triste”. Il M5s è al 15,9 per cento. Calenda e Renzi disertano il comitato di Azione, che si ferma al 7,5 per cento

7.25 – I dati della Camera confermano il centrodestra al 44 per cento

Fratelli d’Italia è al 26 per cento ed è il primo partito. Il Pd è al 19 per cento. Il M5s rimonta al 15 per cento e supera la Lega di Matteo Salvini, che collassa sotto il 9 per cento, quasi pari a Forza Italia di Silvio Berlusconi che è intorno all’8 per cento in entrambe le camere del Parlamento. Il Terzo polo è al 7,8 per cento. Tra Camera e Senato il centrodestra otterrebbe tra i 227-257 seggi alla Camera e 111-131 al Senato. La Lega conterebbe così meno della metà dei posti riservati a Fratelli d’Italia.L’affluenza alle urne non è mai stata così bassa, alle elezioni politiche: alla fine si è fermata al 63,91 per cento: circa 4 milioni e mezzo di cittadini hanno deciso di disertare le urne. 

Ecco tutti i risultati:

 

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03:43 – La rivincita del Conte rosso sul Pd: “E ora guai a chi tocca il reddito di cittadinanza”

La profezia si è avverata, almeno ad ascoltare le sue prime dichiarazioni. “Guideremo l’agenda democratica e progressista in Italia”. Giuseppe Conte parla dopo Giorgia Meloni. E si presenta in versione punto di riferimento dei progressisti. Annuncia un’opposizione “intransigente al governo di centrodestra”. Che sostiene essere maggioranza in Parlamento e non nel paese. Colpa dunque dello strappo di Enrico Letta? Conte non chiude la porta, sfida il Pd a seguirlo, ma non nomina mai Enrico Letta.

Si sente il re del sud, e così dicono i dati. E quindi annuncia giù le mani dal reddito di cittadinanza: “Guai a chi lo tocca, saremo una barriera insuperabile. Chi lo tocca dovrà fare i conti con noi”.

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03:30 – L’appello alla responsabilità di Meloni (dopo la vittoria)

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al parco dei principi

03:25 – Giudizio sospeso per il Terzo polo

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03:20 – Nella Lega dopo la débâcle di pensa al congresso

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da via bellerio

02:48 – Conte parla dal suo comitato

02:33 – Meloni parla dal suo comitato: “FdI guida il governo. E’ il momento della responsabilità”

02:24 – Gelmini si fa coraggio: “A Milano su 20 sezioni al 32 per cento, sarà tendenza”. Ma al Terzo polo nessuno parla con i giornalisti

Al comitato del Terzo polo è arrivata anche Maria Stella Gelmini. Non parlerà con i giornalisti. Per Azione non lo farà nessuno fino a domani mattina quando Carlo Calenda terra qui all’hotel Mediterraneo una conferenza stampa. Non è un caso che dal comitato elettorale hanno parlato finora con tv e cronisti solo esponenti di Italia viva. A poche ore dalla chiusura delle urne almeno sulla comunicazione il Terzo polo è già diviso. Gelmini però parlando con i suoi collaboratori si dà coraggio: “Avete visto! A Milano su 20 sezioni il Terzo polo è al 32 per cento, ma sarà una tendenza cavolo”.

02:18 – Laura Ravetto è l’unica dei big della Lega a presentarsi al comitato

Laura Ravetto è l’unica tra i vertici della Lega a palesarsi un attimo, l’’una è passata da un po’, dice due parole ma solo a Radio Libertà, “no non posso dire niente” e scappa negli uffici della Lega lombarda. Alla radio, non fa “analisi né dichiarazioni”. Dice: niente allarmismi, credo abbiamo pagato un po’ di comunicazione oscurata sui programmi, e stare al governo ci ha tenuti con il freno un po’ tirato. Nel cortile, sono ormai le 2 di notte, hanno spento anche il segnale degli schermi. Alla tribunetta sotto il tendone nel cortile di via Bellerio nessuno comparirà.

E allora “giò giò giò / che se tirum fö de cö”, come cantava vancDer Sfross. Giù, dove c’è la radio diretta da Giulio Cainarca che col suo team di fieri militanti tengono la diretta. Che dicono i militanti? “Molta delusione, ovvio. Ma non si capisce ancora in che direzione”. Cioè se è critica a Salvini, o al patto suicida con Meloni? “Difficile capire, certo c’è chi dice: meglio tornare ai nostri temi”. Quelli del Bossi, che va in anello da ieri mattina. Ma c’è anche la consapevolezza che, adesso, con questo parlamento, l’autonomia è a un passo. Ma la domanda ronza: A Salvini, è quello che davvero interessa?

Anche nel 2018 vittorioso, comunque, Salvini la sera non aveva parlato, solo un appuntamento al mattino dopo. Ora, comunque, inizierà un bel mattino. Cainarca, pensando alla lunga notte on air che inizia, sorride e ripesca una vecchia frase di Miglio: “Nessuno ha il bastone del maresciallo nello zaino”. Già, ora viene il tempo dei bastoni, dei marescialli, del ribollire in una Lega in cui, stanotte, comanda ancora e solo Salvini.

01:55 – Le quarte proiezioni

Opinio Rai ha diffuso la quarte proiezioni. I dati risultano oramai consolidati rispetto alle precedenti rilevazioni e non ci si aspetta grossi scossoni.

Di seguito il dettaglio dei singoli partiti:

FdI 25,6% – 66-72 seggi
Lega 8,6% – 29-35 seggi
Forza Italia 8,0% – 16-22 seggi
Noi moderati 1,1%

Coalizione cdx 43,3%

Pd 19,4% – 32-38 seggi
Sin + verdi 3,5% – 5-9 seggi
+ Europa 3,0% – 0-2 seggi
Impegno civico 0,6

Coalizione csx 26,4

M5S 16,2% – 19-25 seggi

Azione 7,4% – 7-11 seggi

Italexit 1,9

Unione Popolare 1,4

1:50 – Di Maio non sarà rieletto in Parlamento

Quando ancora va avanti lo scrutinio nel collegio uninominale di Fuorigrotta, a Napoli, è certo che Luigi Di Maio non sarà rieletto alla Camera. Il ministro degli Esteri resta ancora in corsa nei collegi plurinominali (anche se la sua formazione impegno civico è sotto l’1 per cento, la soglia di sbarramento all’interno delle coalizioni).

1:40 – Sgarbi davanti a Casini nel collegio uninominale di Bologna per il Senato
 

Dopo 165 sezioni scrutinate (su 1.114) Vittorio Sgarbi, candidato con il centrodestra, è in vantaggio su Pier Ferdinando Casini, sostenuto dal centrosinistra. 32.040 voti per il critico d’arte, 31.730 per il suo avversario.
 

 Sgarbi

1:30 – Il Pd ammette la sconfitta

Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera del Pd, ha ammesso la sconfitta del centrosinistra, “Ha vinto la destra. Per noi è una serata triste”. L’esponente dem ha detto che i suoi faranno “un’opposizione importante”.

1:20 – Terze proiezioni: FdI sale al 25,4, 116-128 i seggi al centrodestra, 32-44 al centrosinistra

Qui di seguito la terza proiezione per Opinio Rai:

Copertura 18%

FdI 25,4%
Lega 8,8%
Forza Italia 7,9%
Noi moderati 1,1%

Coalizione cdx 43,2%

Pd 19,3%
Sin + verdi 3,6%
+ Europa 3,0%
Impegno civico 0,6%

Coalizione csx 26,5%

M5S 15,9%

Azione 7,5%

Italexit 2,0%

Unione Popolare 1,4%

Seggi senato 
Coalizione cdx 116-128

Csx 32-44

M5s 21-33

Azione 6-12

Altri 3-5

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00:55 – Lollobrigida (FdI): “Noi molto bene. La Lega? Se la batte con FI”

“Bene, direi. Molto bene”. Francesco Lollobrigida si concede un sospiro di rilassatezza, uscendo dalla riunione permanente in corso nella stanza riservata dell’Hotel Parco dei Principi. Ed è un sospiro, quello del capogruppo di FDI alla Camera, che precede uno sbuffo di veleno. “Salvini? Beh, direi che la Lega se la sta battendo con Forza Italia“. Commento al vetriolo, ovviamente, che fotografa con impietoso realismo l’affanno del Carroccio, insidiato dal partito del Cav. Un clima, dentro la coalizione di centrodestra, che pare farsi subito complicato. “Vediamo, vediamo. Attendiamo dati più consolidati”, prosegue Lollobrigida. Che poi incrocia sulle scale Giuseppe Valentino: volto storico di An, già sottosegretario alla Giustizia nel governo Berlusconi, e ora presidente della Fondazione Alleanza Nazionale. “È una vita che aspettavamo questo momento”, esulta Valentino. “E ora ci siamo”, risponde Lollobrigida.

00:53 – Alla sede del M5s arriva Giuseppe Conte

Applausi. Abbracci. Si danno il cinque. È arrivato Giuseppe Conte nella sede del M5S. È in versione sportiva informale sneakers ai piedi e niente pochette. Il capo del M5S è stato anticipato di qualche secondo da Roberto Fico, presidente della Camera, sorridente e afono. I grillini, che ormai sono contiani, non stanno più nella pelle.Casalino sempre di più su di giri sta organizzando 5 conferenze stampa, 8 interviste singole, un punto con la carta stampata.

00:42 – Seconde proiezioni: FdI al 24,7, Pd al 19. M5s al 16,7

Qui di seguito la seconda proiezione per Opinio Rai:

Lega 8,7
Forza Italia 8,0
FdI 24,7
Noi moderati 1

Pd 19,0
Sin + verdi 3,5
+ Europa 2,9
Impegno civico 0,6

M5S 16,7

Azione 7,3

Italexit 1,9

Unione Popolare 1,5

00:40 – Orban e Morawiecki si congratulano con Meloni

“Congratulazioni a Giorgia Meloni”. Così su Twitter il premier polacco Mateusz Morawiecki, esponente del Pis, il Partito diritto e giustizia, che fa parte dei Conservatori europei, gruppo a Strasburgo guidato dalla leader di Fdi. Più o meno lo stesso messaggio giunto dal presidente ungherese Viktor Orban. “Congratulazioni a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per le elezioni di oggi! In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comuni alle sfide dell’Europa. Viva l’amicizia italo-ungherese!”, ha scritto su Twitter Balazs Orban, deputato ungherese e direttore politico dell’ufficio del premier.

“Tutte le mie congratulazioni a Giorgia Meloni e al popolo italiano. Un popolo orgoglioso e libero che rifiuta di morire. Come non guardare a questa vittoria come la dimostrazione che arrivare al potere è possibile”. Lo dice Eric Zemmour, il leader del partito di ultra destra francese Reconquete commentando l’esito delle elezioni in Italia.

00:35 – Voci dagli elettori leghisti: “Non s’è presa l’Italia, s’è perso il nord”

Nella sala della Lega lombarda picchetto di protezione e i parlamentari. Ravetto, Bolognini, assessore lombardo, Federica Zanella. Facce preoccupate e bocche cucite. Dall’altra parte del cortile pre-industriale, il Capitano e i colonnelli più silenziosi ancora. Non si parla, non ancora, il tendone vuoto. Notizie dalla radio: ascoltatori incazzati per la linea smarrita. Prime impressioni nei capannelli dei cronisti: non s’è presa l’Italia, ma s’è perso il nord.  Ma il partito resta col Capitano: non è oggettivamente contendibile.

00.32 – In Sicilia centrodestra verso la vittoria: Schifani tra il 37 e il 41 per cento. Crolla il Pd

Secondo i primi exit poll di Opinio per Rai, sulle regionali in Sicilia, il candidato di centrodestra Renato Schifani è in testa con un consenso compreso tra il 37 e il 41 per cento. Dopo di lui, l’ex sindaco di Messina, Cateno Deluca. La candidata del Pd Caterina Chinnici è terza, nel migliore dei casi arriverebbe al 19,5.

Renato Schifani (centrodestra): 37-41%
Cateno Deluca (Liste civiche): 24-28%
Caterina Chinnici (Pd/centrosinistra): 15-19,5%
Nuccio Di Paola (M5s): 13-17 %

00.29 – Boschi: “I primi dati veri sono positivi per noi. I veri sconfitti di queste elezioni sono Salvini e Letta”

Maria Elena Boschi è la prima arrivata al comitato del Terzo polo, disertata da Carlo Calenda e Matteo Renzi, ed è la prima dell’intera coalizione Italia viva-Azione a commentare le proiezioni.

00.27 – La nuova versione del Terzo polo: “qualsiasi cosa sopra il 7 per cento è una vittoria”

Sono bastati i primi exitpoll per fare abbassare le aspettative. “L’obiettivo è il 10 per cento”, diceva Matteo Renzi fino a pochi giorni fa. “Qualsiasi cosa sopra il 7 è una vittoria”, è la nuova versione che va di moda questa sera al comitato elettorale del Terzo polo. Carlo Calenda ha deciso di non venire. “Ha preferito stare con la famiglia, non c’è niente di strano, parlerà domani”, spiegano dal suo staff. Anche Matteo Renzi non c’è. Dopo il voto è volato in Giappone per i funerali dell’ex presidente giapponese Shinzo Abe che si terranno martedì. Pare parleranno le ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini.

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VOCI DAI COMITATI

00.03 Prime proiezioni: FdI 24,6 Pd 19,4 Lega 8,5 

Lega 8,5
Forza Italia 8
FdI 24,6
Noi moderati 1,1

Pd 19,4
Sin + verdi 3,5
+ Europa 2,9
Impegno civico 0,6

M5S 16,5

Azione 7,3

Italexit 2,0

Unione Popolare 1,4

23:50 – Dalla Lega temono di scendere sotto il 9 per cento

Qui Bellerio. Voci insider dal sen sfuggite dicono “sotto il 9 per cento”.

23:40 – Todde (M5s): “Con questa dirigenza del Pd, nessun accordo”

23:30 – Salvini: “Centrodestra in netto vantaggio. Grazie”

“Centrodestra in netto vantaggio sia alla Camera che al Senato! Sarà una lunga notte, ma già ora vi voglio dire GRAZIE”. Lo ha scritto su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini. Per il resto al comitato della Lega in via Bellerio si palesa un “tragico vuoto”.

23:30: Dentro via Bellerio, dove pulsa ancora la Lega di Bossi

Qui a via Bellerio, casa di Salvini e della Lega, a 10 minuti dagli exit poll interlocutori che è un mondo, vecchio mondo, che pulsa. Ma sotto. Sotto? Si sotto, nel bunker seminterrato, dove c’è Radio Libertà. L’erede di Radio Padania. Da tutto il giorno e per tutta la notte mandano in loop i discorsi di Bossi, Le Pontida degli anni verdi. Come se il terremoto o quel che sarà al piano di sopra non imporrasse poi tanto. Al “popolo” alla “nostra storia”, dice il direttore della radio, maratoneta del microfono come un Mentana.

Sotto sotto, c’è ancora la vecchia Lega di Bossi che palpita? Chissà.

23:25 – Al comitato di FdI arriva lo spumante

Per brindare è forse ancora presto, ma intanto c’è da procurarsi le bottiglie. E arrivano, un quarto d’ora la chiusura dei seggi. Arrivano nella stanza riservata al gotha meloniano: la Fiamma Magica radunata tutta intorno al tavolo. C’è Fabio Rampelli, Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Guido Crosetto. Arriva pure Francesco Lollobrigida. Paolo Trancassini da un pezzo s’aggira qui intorno. Manca solo lei, Giorgia Meloni. “Arriverà più tardi, abbiate pazienza”. Nell’attesa, però, arriva lo spumante. Tre bottiglie, portate nella stanza più riseravata, più off limits, da un solerte cameriere che poco dopo ne esce con vassoi pieni di bottiglie di acqua e coca cola, vuote. La nottata sarà lunga. Le bottiglie sono pronte.

23:11 – Renzi e Calenda disertano il comitato elettorale

Al comitato del Terzo polo all’hotel Mediterraneo di Roma non parleranno né Matteo Renzi, volato in Giappone per i funerali di Shinzo Abe, né Carlo Calenda. Il leader di Azione, previsto in un primo momento, ha deciso di dar appuntamento ai giornalisti domani mattina. “È preoccupato dai primi dati”, malignano alcuni presenti. A parlare a cronisti e tv saranno invece le ministre uscenti amara Carfagna e Maria Stella Gelmini e Maria Elena Boschi. Per adesso l’unico arrivato, Ettore Rosato, dice: “Siamo ottimisti sui risultati ma aspettiamo un po’”.

23.02 – L’arrivo di Meloni al comitato è previsto a notte inoltrata

“Ha votato, ha votato”. L’annuncio è arrivata quasi a tempo scaduto. Giorgia Meloni ha atteso fino all’ultima mezz’ora utile per raggiungere il seggio elettorale, nel quartiere del Torrino, a Roma sud. L’arrivo della leader di FdI all’hotel Parco dei principi, quartier generale dei patrioti per questa notte elettorale, rimane previsto per la notte inoltrata. Non prima delle due. “Ora aspettiamo i risultati, poi li commentiamo”, dice, laconico, Ignazio La Russa.

23 – Elezioni 2022: ecco i primi exit poll Rai 

Fratelli d’Italia: tra 22 e 26 per cento. 
Lega: tra 8,5 – 12,5
Forza Italia: 6 – 8 per cento
Noi moderati: (Lupi) 0,5 – 2,5
Totale centrodestra: 41 – 45 per cento

Pd: 17 – 21
Sinistra Verdi: 3 – 5 per cento
+Europa: 2,5 – 4,5 per cento
Di Maio: 0 – 2 per cento
Totale centrosinistra: 25,5 – 29,5

M5s: 13,5 – 17,5

Azione: 6,5 – 8,5

Italexit: 0,5 – 2,5

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22.52 – Al Nazareno il Pd si nasconde dietro la scaramanzia. Ma si teme il naufragio

È la sede del Pd ma sembra una piantagione di tabacco. Fumano tutti. Giornalisti, addetti stampa, la segretaria di Enrico Letta, Patrizia. “Hai da accendere?”. Al Pd sono risalite gli exit poll delle Iqos. Marlboro 20 per cento. Iqos 22 per cento. Ma il segretario quando arriva? “Eh, aspettiamo…”. La sala stampa è stata attrezzata sul terrazzo del Nazareno (bravissimo giardiniere, sarà forse Gilles Clement?). Dice un giornalista di carta stampata: “C’è una frizzantina aria di mestizia”. Non c’è un deputato e neppure un senatore dem. Michele Bellini, capo staff di Letta, indossa un impermeabile da Bocconiano. Racconta che non guarda i sondaggi. “Per scaramanzia, sa”. Stanno circolando da oggi alle 15.

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voci dai comitati

22.49 – Il M5s in attesa dei risultati: “Dopo la povertà, questa volta aboliremo il Pd”

“Sei in lista?”. Due addetti alla sicurezza di nero vestiti al portone di ingresso. Altrettanto al primo piano. Nella sede del Movimento 5 stelle, elegante appartamento a due passi dalla Camera, si respira piccolo evento di Roma Nord. Eleganza e stile. Gli uffici contiani, con le tende damascate giallo Chigi, rimandano a certi studi dentistici dei Parioli. Ci sono ottanta giornalisti accreditati, ma nemmeno un grillino, figurarsi il Capo. Che sia l’ultima burla? “Il presidente oggi è stato con i suoi affetti”, dicono dallo staff. E subito viene da pensare ai famosi congiunti pandemici. Finalmente sul terrazzo viene issata la bandiera del M5S.

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voci dai comitati

22.37 – Attesi i big del Terzo polo. Renzi è volato in Giappone

Possibile l’arrivo al comitato degli altri big del Terzo polo: Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Elena Bonetti, Matteo Richetti.

Sicuramente non ci sarà Matteo Renzi, volato, subito dopo aver votato, in Giappone per i funerali dell’ex presidente giapponese Shinzo Abe che si terranno martedì 27 settembre.

22.31 – Calma piatta al comitato del Terzo polo

Ancora grande calma al comitato elettorale del Terzo polo allestito a Roma all’interno dell’hotel Mediterraneo. Novantatré i giornalisti e gli operatori accreditati, molto meno quelli già arrivati. Anche di Carlo Calenda per adesso nessuna traccia, in compenso per cronisti e staff è stato allestito un buffet a base di pasta al pesto, amatriciana, riso e pollo al curry. Due i dolci: tiramisù e torta Sacher. Si beve vino rosso: Merlot cantina Sant’Andrea. Tre le sale allestite: una per la stampa, una per lo staff della comunicazione e la più grande, con palco e platea, per le eventuali dichiarazioni del leader di Azione.

22.27 – La Meloni detta la linea della cautela: “Anche il 23 per cento sarebbe un successo”

Il luogo evoca trionfi. Li esige, quasi, per poter reggere il confronto. “Ma figuratevi se lo abbiamo scelto per questioni di scaramanzia”, sorride Giovanni Donzelli, pretoriano di Giorgia Meloni. Sarà, eppure qui, all’Hotel Parco dei Preincipi, a due passi da Villa Borghese, cinque anni fa c’erano i grillini di Luigi Di Maio ad attendere l’esito del voto. E fu un successo clamoroso: 33 per cento. “Ma noi ci accontentemmo anche di dieci punti in meno”, spiega Donzelli, col tono di chi mette le mani avanti. E insomma dentro Fratelli d’Italia, il partito della Meloni che proprio qui ha installato il suo comitato elettorale, fanno professione di cautela.

Ed è uno sforzo che deve costare fatica, a vedere questa schiera di giornalisti accorsi da mezzo mondo (francesi e spagnoli su tutti, ma anche giapponesi, ma anche coreani) per assistere all’annunciata apoteosi di Giorgia. “Si respira una esaltata attesa”, dice Fabio Rampelli, vicepresidente uscente della Camera.

 

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Alle 19 affluenza al 51,16%. In calo di 7 punti rispetto al 2018

L’affluenza registrata dal ministero dell’Interno alle ore 19 del 25 settembre è del 51,16 per cento. Un dato in calo del 7 per cento rispetto alle precedenti elezioni del 2018, quando, alla stessa ora, quasi il 59 per cento degli aventi diritto aveva già espresso il suo voto. L’Emilia Romagna è in testa alla classifica delle regioni: alle 19 il dato contava il 59 degli elettori; mentre la Calabria si posiziona in coda, al 36,92 per cento. 

Alle 23, l’ora di chiusura dei seggi, usciranno i primi exit poll con le percentuali dei voti e dei seggi sia per la Camera sia per il Senato. Le prime proiezioni però saranno disponibili solo poco prima della mezzanotte.

Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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