
Bisognerà aspettare novembre adesso per il giuramento al Colle del nuovo governo ma presto inizieranno i giochi che riguardano anche il mondo dello sport. E non sono pochi. Da più parti (Malagò e Pancalli in testa) è stato invocato un ministero dello sport, possibilmente con portafoglio (la legge però non lo prevede). C’è una soluzione praticabile, un ministero del Turismo che possa occuparsi anche di sport e di Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Soluzione già vista in passato. Malagò è in ottimi rapporti con Giorgia Meloni ed è da sempre bene introdotto anche con i vertici di Forza Italia (Barelli a parte…): i veri nemici del presidente del Coni sono stati sempre i Cinque Stelle che gli fecero saltare anche la candidatura di Roma 2024. La speranza, se davvero faranno un ministro, è che venga scelto qualcuno che di sport ci capisce. I rapporti fra il Coni, e in parte anche il mondo del calcio, con la sottosegretaria Valentina Vezzali non sempre erano stati buoni ultimamente. I problemi sul tappeto sono tanti, e si trascinano da anni. Per la carica di Ministro dello sport si era fatto il nome anche di Andrea Abodi, che Meloni voleva sindaco di Roma: ma il presidente del Credito Sportivo pare più indirizzato verso la carica di ad della Fondazione di Milano-Cortina. Il premier in uscita Mario Draghi aveva firmato un decreto il 10 agosto che rivoluzionava il cda della Fondazione, con un ad scelto durettamente dal governo: sinora non è stato deciso nulla, ed è un errore. Abodi è un nome condiviso, dalla destra ovviamente ma è stimato anche dalla sinistra. Che aspettano a nominarlo? I lavori olimpici sono in netto ritardo, Cio e Coni sono preoccupati: Draghi pare voglia lasciare ad altri la decisione “olimpica”, speriamo solo che i giochi delle varie caselle da sistemare, partecipate statali incluse, non complichino tutto.
A marzo del 2023 intanto finisce il mandato di Vito Cozzoli, avvocato barese, ora presidente e ad di Sport e Salute: venne scelto dall’ex ministro Spadafora, che a quei tempi era con i 5 Stelle. Ma Cozzoli, che sta lavorando bene, è stimato anche dalla Meloni e punta a restare al suo posto per continuare il lavoro iniziato, che ora va spedito dopo tutti i problemi causati dalla pandemia. Un altro posto importante è quello del Capo Dipartimento che muove non pochi milioni: ora c’è Michele Sciscioli, da anni vicino a Giorgetti e, di sicuro, non vicino (eufemismo) a Malagò. Potrebbe restare al suo posto.
“I problemi ci sono e ci sono in tutti gli sport. Però io non mi illudo, perchè i problemi del Paese sono molto più importanti di quelli dello sport”. È il realismo di Gianni Petrucci, presidente della Federazione pallacanestro italiana, di fronte al risultato elettorale e al prossimo Governo che entrerà in carica. “I problemi ci sono e ci sono in tutti gli sport – sottolinea Petrucci, vicino a Italia Viva – però io non mi illudo, perché i problemi del Paese sono molto più importanti di quelli dello sport e della pallacanestro.
Certo, le nostre idee ce le abbiamo e dobbiamo solo presentarle al momento opportuno, sapendo però che prima tocca risolvere i problemi del Paese e poi quelli dello sport”. Poi aggiunge: “Certamente qualcuno non sarà d’accordo. Ma sono stato 14 anni presidente del Coni, quindi di fatto ministro dello Sport, e so benissimo che in una scala di priorità non siamo al primo posto”.
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