
1. Ho fatto la prima dose con AstraZeneca e ho meno di 60 anni: posso ottenere la seconda con lo stesso preparato?
Sì è possibile, ma le indicazioni del governo suggeriscono di procedere al mix farmacologico con una seconda dose di un vaccino a Rna messaggero come Pfizer o Moderna. Due autorevoli studi condotti in Spagna e Gran Bretagna evidenziano una maggiore copertura dal rischio Covid col mix tra due tecnologie diverse.
2. La vaccinazione eterologa copre maggiormente dalle varianti?
Sì, la risposta anticorpale sarebbe superiore grazie a questa combinazione. I numeri per la verità sono ancora embrionali perché la Germania è stato il primo grande Paese a decidere per la vaccinazione eterologa e la popolazione coperta in questo modo è ancora ridotta. Ma la comunità scientifica converge su una maggiore protezione anche dal rischio di varianti a più alta trasmissibilità come la indiana Delta.
3. Devo presentare un certificato del medico di base che attesti il mio rifiuto al mix tra preparati?
Sì, è necessario. Perché l’indicazione del Comitato tecnico-scientifico recepita da una circolare del ministero della Salute stabilisce come via prevalente la vaccinazione eterologa per gli under 60, ritenendola preferenziale solo per gli over 60. È possibile però ottenere una deroga presentando un certificato compilato dal proprio medico di base che conosce la storia clinica del paziente. Documento che testimoni la necessità di completare il ciclo con AstraZeneca perché altrimenti il vaccinando rifiuterebbe la dose con un preparato diverso.
4. Perché il governo ha cambiato idea negli ultimi giorni dando libertà di scelta?
Perché l’analisi costi-benefici fa pendere la bilancia verso la chiusura del ciclo con una vaccinazione omologa. È un’opzione che risulta bilanciata dal beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose Vaxzevria. Senza il richiamo si perderebbe l’immunità del soggetto e si allontanerebbe quella collettiva. Un rischio non accettabile in un momento ancora emergenziale.
5. Serve un consenso informato alla procedura?
Sì, è necessario il consenso informato del soggetto. Un documento firmato dal vaccinando che all’atto della somministrazione della seconda dose di Vaxzevria certifica di essere stato edotto dal medico vaccinatore riguardo alle indicazioni del governo che testimoniano la migliore risposta del mix farmacologico.
6. Perché il governo ritiene utile congelare i richiami con AstraZeneca?
Perché sussistono rischi di potenziali correlazioni con trombosi in sedi inusuali, seppur assolutamente infinitesimali, derivanti dalla somministrazione di un preparato a vettore virale come lo sono AstraZeneca e Janssen in soggetti con bassi livelli di piastrine. Nell’analisi tra costi e benefici, vista la bassissima letalità da Covid per gli under 60, il governo ha accolto il parere degli scienziati del Cts analogo a quello dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.
7. Sono un over 60 e ho avuto la prima dose con AstraZeneca: sono costretto ad optare per lo stesso preparato?
La chiusura del ciclo con lo stesso vaccino è consigliata in via preferenziale per questa fascia d’età. Ma c’è una maggiore apertura, anche in questo caso, alla combinazione farmacologica. È il caso del premier Mario Draghi che ieri ha comunicato di aver scelto la vaccinazione eterologa consigliato dal suo medico di base. La risposta anticorpale dopo la prima dose con AstraZeneca sarebbe stata troppo bassa rispetto alle attese e quindi consiglierebbe una seconda dose a Rna messaggero per dare maggiore copertura.
Leggi anche
8. Quanti sono gli italiani under 60 che aspettano il richiamo dopo la prima dose con AstraZeneca?
Sarebbero secondo alcune stime circa 900mila. C’è una buona parte del personale scolastico e appartenente alle forze dell’ordine. A cui aggiungere i molti connazionali che tra aprile e maggio hanno partecipato ad open day con AstraZeneca usati per smaltire le scorte del vaccino in alcuni momenti della campagna sotto-utilizzato. Il richiamo varia tra le 8 e le 12 settimane. Quasi tutti attendono la seconda dose tra giugno, luglio ed agosto.
9. Bisogna comunicare per tempo la propria scelta?
Sì, è necessario in gran parte delle regioni perché in poche esistono hub vaccinali multi-marca. Se si decide di completare il ciclo con AstraZeneca meglio accertarsi che quel punto di somministrazione abbia la fornitura.
19 giugno 2021 (modifica il 19 giugno 2021 | 21:41)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: news.google.com