I punti chiave
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La priorità numero uno è lo stop all’aumento delle bollette di luce e gas. Questo è il mantra che trapela dai vertici che in questi giorni l’aspirante premier Giorgia Meloni sta tenendo con alleati di governo e non solo per stilare l’agenda dei primi 100 giorni di governo, oltre che per formare la squadra dell’esecutivo che il capo dello Stato Sergio Mattarella vuole varare nel minor tempo possibile.
1. Bollette, le ipotesi in campo
Lo stesso presidente di Arera, Stefano Besseghini, lo ha annunciato: «Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori». In questo quadro, l’emergenza caro bollette non può che essere la priorità delle priorità per il nuovo governo. Si valuta la possibilità di un decreto da 20 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese senza aspettare la Legge di bilancio che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023. Fdi punta ad attingere ai fondi strutturali 2014-2020 non spesi dall’Italia: su 45 miliardi sono la metà. Ma per usare questi fondi serve il via libera Ue, e l’interlocuzione richiede generalmente tempi lunghi.
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2. Il disaccoppiamento del prezzo di luce e gas
Tra gli interventi prioritari c’è poi il disaccoppiamento del prezzo di luce e gas, che serve a sterilizzare, almeno parzialmente, l’effetto della corsa del metano sui prezzi dell’energia prodotta da altre fonti. Una misura che, ha assicurato Giorgia Meloni in campagna elettorale, «si può fare con una norma nazionale senza aspettare l’Unione europea».
3. Cuneo fiscale
Poi ci sarà la manovra 2023, che sarà improntata alla massima prudenza sul deficit ma che certo conterrà qualche misura identitaria. Dovrebbe esserci ad esempio il taglio del cuneo fiscale sul lavoro: si punterà con ogni probabilità all’estensione di quello già deciso dall’attuale esecutivo.
4. Revisione del reddito di cittadinanza
Sempre con la prossima Finanziaria dovrebbe arrivare una correzione del Reddito di cittadinanza. L’ipotesi più probabile è che si introduca la soppressione del beneficio nel caso in cui il percettore rifiuti anche una sola offerta di lavoro. Al momento invece la perdita del sussidio scatta quando i rifiuti sono due.
Fonte: news.google.com