
“Sport e Salute non dev’essere l’interlocutore del Coni e del CIP (come ha detto Abodi, ndr). Ma per quattro anni è stato così. La politica ha fatto esattamente l’opposto. Ho avuto solo Sport e Salute come interlocutore, sotto ogni punto di vista. Abbiamo subito pressioni e interferenze, perché glielo facevano fare. È stata completamente snaturata la logica dell’idea iniziale della governance”. Con queste parole, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha parlato del rapporto (conflittuale) con Sport e Salute dal palco del meeting nazionale di CSI a Roma. “Noi siamo rimasti a galla solo perché c’è un organismo internazionale (il Cio, ndr) che ci tutela e ci permette di avere autonomia e indipendenza”, ha aggiunto. Poi conclude: “Lo sport di base è lo sport di vertice, non possono slegarsi. Anche per la Carta Olimpica sono un tutt’uno. Ma qualche scienziato della politica dice che il Coni si occupa dello sport di vertice e gli altri dello sport di base. Non è accettabile”. Interviene il ministro Andrea Abodi: “Voglio ripristinare un meccanismo di serietà e serenità di ambiente, di rispetto dei ruoli. Sarà un tavolo di confronto e di rispetto reciproco. Riconoscendo i giusti ruoli per creare valore aggiunto e non sottrazione – prosegue – Ministero e Sport e Salute si occuperanno delle politiche di governo nello sport sociale. Il Coni avrà la possibilità di esprimersi per tutto quello che ha fatto in decenni di storia e la somma dei rapporti così configurati produrrà effetti positivi”. I i rapporti fra Coni e Sport e Salute, se possibile, sono addirittura peggiorati negli ultimi tempi. Il ministro dovrebbe intervenire (non lo hanno fatto Spadafora e Vezzali) dopo che la politica, in questi anni, non ha mai chiarito contorni e competenze in modo chiaro. Troppi sprechi, duplicazioni sul territorio, sovrapposizioni. E polemiche ovviamente.
Ma Vito Cozzoli, presidente-ad di Sport e Salute, preferisce scegliere i toni soft. “Parliamo di futuro, non di passato.
Nei rapporti con il Coni, il ministro Abodi ha parlato di valore aggiunto, non di sottrazione. In tre anni abbiamo più praticanti, più sport di base e più sport sociale”. Nessuna replica quindi a Malagò che aveva parlato in mattinata di “interferenze e pressioni di Sport e Salute negli ultimi quattro anni”.Parlando del rapporto con il Csi, Cozzoli ha invece aggiunto: “Abbiamo consolidato un percorso importante attraverso un lavoro fatto insieme e un comune linguaggio. Grazie al lavoro di squadra, al vostro lavoro, agli investimenti del governo, hanno consentito di conseguire importanti risultati. E la strada intrapresa è quella giusta”. “Pensiamo ai famosi 80 milioni dedicati allo sport di base – ha aggiunto Cozzoli -. Hanno visto attribuire agli EPS ben 18 progetti di cui 4 al CSI. Le sfide non sono nelle parole. Le sfide sono nei fatti. Siamo persone concrete che realizzano fatti. Vogliamo attivare azioni utili alla collettività e vogliamo farlo insieme a voi”. Sul ruolo degli Enti di promozione sportiva nel mondo dello sport, Abodi ha aggiunto: “Mi piacerebbe che fossero più a stretto contatto con il ministero. Ci vedremo prossimamente tutti insieme perché l’obiettivo prioritario è l’allargamento della base per poi arrivare al raggiungimento di obiettivi di vertice”. Resta il nodo della scuola. “Nel rapporto con l’Europa siamo mortificati. Lo sport nella scuola noi la predichiamo e loro la praticano. Da noi c’è una palestra ogni 3 scuole, da altri c’è una palestra per ogni scuola. Stiamo predisponendo un’agenda condivisa che permette allo sport di avere contatti con altri ministeri a partire da quello dell’Istruzione e del Merito: miglioramento delle infrastrutture, dei programmi scolastici dedicati allo sport, della parte docente, un avviamento allo sport che non sia incidentale e occasionale, uno screening sanitario che permetta di fotografare condizione dei bambini e bambine, questo vogliamo fare – ha aggiunto il ministro- C’è un programma di 5 anni che secondo me è un programma di 20, ma abbiamo le idee chiare”. Speriamo sia la volta buona. “Ritengo che 12 anni siano un tempo lunghissimo e adeguato per fare ognuno il proprio dovere, mettendo in condizione di lasciare poi il testimone ad altri.
Non sono disponibile ad allargare il limite dei mandati”, la posizione di Abodi. Ma tante Federazioni ci tengono a cambiare la legge. “Dal punto di vista costituzionale è corretto? Questo lo deciderà la Corte che si esprimerà a riguardo. A livello provinciale, invece, il mio sentimento è diverso, cercherò di differenziare le regole in questo caso”. Il Coni ha promesso il suo interessamento con una proposta, magari quella di alzare il quorum dopo il terzo mandato in modo da favorire un maggiore ricambio.
Bach: “Escludere i russi è una violazione dei diritti umani”
“Escludere atleti russi e bielorussi a causa del passaporto o del luogo di nascita è una violazione dei diritti umani. C’è un grande sostegno internazionale per la riammissione di atleti provenienti da Russia e Bielorussia. Stiamo parlando di singoli atleti che gareggiano in forma neutrale, le sanzioni nei confronti questi Paesi restano”. Il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, è tornato anche oggi sul tema della riammissione nello sport mondiale e ai Giochi di Parigi 2024 degli atleti con passaporto russo e bielorusso attualmente esclusi. Bach ha parlato alla televisione tedesca Zdf a margine dei campionati mondiali di slittino a Oberhof in Germania. “In tutto il mondo c’è un impegno per la missione unificante dei Giochi olimpici, mantenere l’ultimo ponte tra Paesi e Nazioni e non incoraggiare un’altra divisione”, ha aggiunto Bach precisando nuovamente che le sanzioni contro Russia e Bielorussia restano a seguito dell’invasione militare di Mosca in Ucraina. Ciò significa niente inno, niente bandiera, niente colori e nessun invito per membri governativi. Ma il Comitato Olimpico di Ucraina pare pronto a boicottare i Giochi e molti Paesi, soprattutto anglosassoni, hanno dubbi se riammettere i russi. Un caso delicatissimo, mentre le qualificazioni olimpoche sono già iniziate…
La Festa della Fipsas. Matteoli: “Con 127 medaglie siamo ai vertici dello sport”
Una grande giornata di sport, emozioni e festeggiamenti stamani alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma com la cerimonia di premiazione degli azzurri Fipsas. “Lo scorso anno i nostri Atleti ci hanno permesso di battere il record di podi conquistati in un’annata agonistica. – ha dichiarato il presidente Claudio Matteoli -Nel 2022 le medaglie vinte nei vari Campionati Mondiali ed Europei sono state, infatti, 127 (il precedente record era di 101 medaglie vinte nel 2015) così suddivise: 47 medaglie d’oro, 43 d’argento e 37 di bronzo.Un risultato impressionante, un risultato che ci pone agonisticamente ai massimi vertici delle Federazioni del Coni (forse addirittura al top), un risultato che è figlio di una perfetta organizzazione e programmazione sportiva che ha coinvolto tutti i settori federali, sportivi e non, in uguale misura. Ciò risulta evidente se si osservano i dati disaggregati. Delle 127 medaglie sopra riportate, 67 (22 d’oro, 25 d’argento e 20 di bronzo) sono state, infatti, conquistate dagli Atleti del “Settore Attività Subacquee e Nuoto Pinnato”, mentre 60 (25 d’oro, 18 d’argento e 17 di bronzo) da quelli del “Settore Pesca di Superficie”. Un perfetto equilibrio che, se ancora ce ne fosse bisogno, dimostra il paritetico sforzo effettuato dalla Federazione per cercare di portare ai vertici tutti i propri atleti. L’ottimo livello agonistico raggiunto dall’intero movimento federale è inoltre documentato dal numero di podi conquistati non solo dai numerosi agonisti di punta, ma anche dalle nostre squadre: delle 127 medaglie ben 31 sono, infatti, derivanti dai successi dei nostri team.” Nel corso della cerimonia c’è stato spazio per festeggiare anche gli 80 anni della Federazione.
Festival dei Giovani in Friuli, per l’Italia Team 21 medaglie
Si chiude alla Fiera di Udine la sedicesima edizione invernale dell’European Youth Olympic Festival, la manifestazione sportiva dedicata agli atleti tra i 14 e i 18 anni. Un’edizione record per gli azzurrini dell’Italia Team che fanno incetta di medaglie – 21 (6 ori, 8 argenti e 7 bronzi) – primeggiando tra i 47 Comitati Olimpici Europei per numero di podi e piazzandosi al secondo posto del medagliere alle spalle della Francia che supera gli azzurri soltanto per numero di ori (7 a 6). La squadra italiana – la più numerosa con i suoi 109 atleti (di cui 56 ragazzi e 53 ragazze) in gara in tutte le 12 discipline presenti – migliora così il primato registrato a Vuokatti nel 2022 (5 ori, 8 argenti e 7 bronzi) onorando al meglio una manifestazione che, a distanza di 30 anni dalla prima edizione tenutasi in Valle d’Aosta nel febbraio del 1993, è tornata a svolgersi in Italia. E sotto lo sguardo del Presidente dei Comitati Olimpici Europei, Spyros Capralos e delle autorità presenti tra cui il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e il presidente del CONI Friuli Venezia Giulia, Giorgio Brandolin, l’Italia Team sfila con due protagonisti di questa settimana di gare trasmessa sull’ItaliaTeamTV: i portabandiera Ludovica Righi, oro nel gigante di sci alpino ed Erik Canovi, oro nell’individuale e nella sprint e bronzo nella staffetta mista di sci alpinismo. Ma a far festa sono tutti i giovani atleti europei che hanno trovato in Casa Italia EYOF, a Tarvisio, un punto di incontro e di crescita reciproca. L’hospitality house del CONI, con un concept rivisitato, per la prima volta destinato ai più giovani, ha aperto le porte a tutte le delegazioni partecipanti, al Comitato Organizzatore e ai Comitati Olimpici Europei tra cui la delegazione ucraina, a cui è stato consegnato durante la cerimonia di chiusura il premio Fair Play.
Fonte: news.google.com