
Bollette del gas più leggere da febbraio. Lo ha preannunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
«Non voglio dire cose che poi non si verificheranno, ma contiamo che da inizio febbraio i costi del gas possano scendere di circa il 40%, anche in bolletta – ha detto intervenendo a un evento elettorale della Lega in sostegno del candidato in Lombardia Attilio Fontana —. Stiamo anche lavorando a un meccanismo per il quale si paghino a un prezzo che ho definito “politico” i consumi in linea con i precedenti, e con prezzi che seguono il mercato le eccedenze, per premiare i virtuosi e chi risparmia nei consumi», ha detto ancora il ministro.
L’Arera aggiorna le tariffe del gas mensilmente, e quindi il prossimo aggiornamento sarà il 2 febbraio quando verranno comunicate le tariffe relative al mese di gennaio 2023 per chi è in regime di maggior tutela.
Per quelle della luce bisognerà invece attendere aprile, poiché l’aggiornamento è trimestrale.
Ieri il ministro aveva tranquillizzato: gli aiuti contro il caro bollette proseguiranno anche dopo il 31 marzo, ma con una formula diversa. L’andamento dei prezzi è mutato «e speriamo continui nella sua discesa, ma dovremo rimettere mano alle misure», aveva confermato il ministro.
Il governo dal 1° aprile intende puntare su meccanismi più efficienti in termini di aiuto, più flessibili rispetto all’andamento dei consumi e che orientino le famiglie premiando i comportamenti virtuosi per il risparmio energetico. Se ne discute anche a livello europeo per trovare misure più omogenee.
Nel frattempo, però, il governo italiano si impegna a intervenire dal primo aprile per mitigare i prezzi, in modo diverso dal primo intervento che, come ha ricordato Giorgetti, «che era figlia dell’emergenza».
La riduzione degli oneri di sistema o dell’Iva potrebbe essere sostituita da tariffe calmierate fino a un certo livello di prezzo del gas oltre il quale il governo interverrà per coprire la differenza in modo che non pesi sui bilanci dei cittadini e delle aziende.
Il costo della bolletta dovrebbe essere diviso in due: il 75-80% verrebbe calmierato dallo Stato, mentre per il restante 25-30% i consumatori pagheranno tariffe di mercato, in modo da incentivarli a risparmiare.
Un metodo che è già in vigore in altri Paesi membri dell’Unione europea, come la Germania.
Fonte: news.google.com