
Tutto in un click. Torniamo al pianeta M, però, perché settando la modalità Sport la strumentazione cambia, aumenta il carico dello sterzo e le sospensioni si irrigidiscono, mentre la reattività sotto al piede destro aumenta. Diventa più affilata in curva, la iX. Se dai giù tutto, poi, si scatena l’inferno: la nuca picchia contro il poggiatesta, lo stomaco si chiude e un boato sordo-futurista ti conquista il cervello. Ti ritrovi su una nave che però guizza come un offshore… Paradosso. All’atto pratico, tutto ciò è frutto di due motori più potenti, di gomme e cerchi dedicati, di sospensioni ad aria e di una gestione della trazione e dell’assetto più sofisticata. Parlando di suggestioni, invece, c’è la cura Hans Zimmer, compositore di caratura internazionale che ha creato un sound artificiale poco indicato per i deboli di cuore (provare per credere).
Trait d’union. Se questa è la cura M in un corpo “normale”, la iX, non osiamo pensare cosa possa essere quella che sarà la vera M alla spina, ovvero la XM che arriverà a fine anno. A Monaco hanno avuto coraggio, non c’è che dire. Questa transizione era un’opportunità troppo ghiotta da non cavalcare per innovare la propria identità, e loro sono andati addirittura oltre. Ricordiamoci di questo momento.
Fonte: quattroruote.it