
Alcuni membri della spedizione estiva Nanga Parbat 2022. Foto: Lela Peak Expedition
Tra loro, Mario Vielmo e Tarcisio Bellò. Anche Confortola in spedizione sulla nona montagna più alta della Terra
Al campo base del Nanga Parbat è arrivata la prima squadra che quest’estate tenterà il nono ottomila più alto della Terra.
Il team è composto da 8 scalatori: 5 italiani, 2 argentini e 1 peruviano, 25 portatori di bassa quota e 3 portatori di alta quota.
Quest’ultimo, in nomination ai Piolets d’Or nel 2018 per la prima salita dello Jinnah Peak (6.177 m), in Pakistan, compiuta con Mara Babolin e Francesco Rota Nodari; ha scalato con successo il Dhaulagiri e l’Everest ed effettuato un tentativo al K2. Con varie spedizioni alle spalle, ha scalato 6 vette di oltre 6000 m e più di 30 cime di oltre 5000 m (tutte senza nome e in prima salita); tuttavia, Tarcisio non è un alpinista professionista. Dedica parte del suo tempo ad aiutare la gente delle valli pakistane. Tra le opere realizzate, la costruzione di un acquedotto di 1 Km in un villaggio nel nord del Pakistan, Ghotolti; la costruzione di un ponte e, soprattutto, il centro alpinistico dedicato a Cristina Castagna nel villaggio di G Othulti. Il suo obiettivo è quello di formare guide locali ed evitare che i giovani abbandonino le zone rurali.
Nel giugno 2019, una valanga caduta a 5300 metri di quota, nella valle di Ishkoman, in Gilgit Baltistan (Pakistan), travolse la spedizione che conduceva insieme ad altri 3 italiani (Luca Morellato, David Bergamin e Tino Toldo) e 3 pakistane (Nadeema, Shakeela e Imtiaz). Purtroppo Imtiaz Ahmad perse la vita.

Alcuni membri della spedizione estiva Nanga Parbat 2022. Foto: Lela Peak Expedition

Cena del team. Foto Lela Peak Expedition

Gli argentini Matías Erroz “Matoco” e Juan Pablo Toro. Foto: Jaun Toro
Nella squadra, ci sono anche gli argentini Matías Erroz “Matoco” (44 anni), e Juan Pablo Toro (51 anni) che, in caso di successo, sarebbero i primi del loro paese a conquistare la vetta del Nanga Parbat dal versante Diamir, senza ossigeno supplementare.
“Non è stata sicuramente una decisione da poco… sono mesi che progettiamo, lavoriamo e ci alleniamo – racconta Toro – Siamo entusiasti anche se non perdiamo di vista le probabilità e quanto saremo piccoli contro questo mostro”.
Intanto Marco Confortola ha confermato la spedizione estiva al Nanga Parbat. Lo ha fatto solo sabato 4 giugno con un post su facebook. I controlli clinici ai quali si è sottoposto a Milano, dopo i problemi di salute accusati durante la recente spedizione al Kangchenjunga, hanno dato esito positivo e il ‘cacciatore di Ottomila’ sarebbe pronto per la nuova spedizione. La salita del Kangchenjunga compiuta dal valtellinese il 5 maggio scorso, è stata contestata a seguito della mancata pubblicazione della foto di vetta. Confortola, per il momento, non ha replicato.
Confortola e Vielmo hanno già scalato insieme lo scorso anno, al Gasherbrum I.
Lo scalatore di Valfurva, 51 anni, ha all’attivo 12 Ottomila (Everest, 2004; Shisha Pangma, 2005; Annapurna, 2006; Cho Oyu 2007; Broad Peak 2007; K2, 2008; Manaslu, 2012 (dopo l’amputazione delle 10 dita dei piedi); Lhotse, 2013; Makalu, 2016; Dhaulagiri, 2017; Gasherbrum II 2019; Kangchenjunga, 2022). Gli mancano Nanga Parbat e Gasherbrum I per completare la collezione dei 14 Ottomila.
L’agenzia Blue Sky Trekking & Tour ha appena confermato l’arrivo di Marco Confortola e Alex Gavan a Islamabad.

Da sinistra: Marco Confortola e Alex Gavan a Islamabad. Fonte Blue Sky Trek&Tour facebook
Fonte: mountainblog.it