Scendere tra i canali di Amsterdam quando c’è il Light Festival significa assistere a uno spettacolo unico in Europa. Abbiamo attraversato ponti e stradine tra le casette tipiche della città ammirando giochi di luce sull’acqua, opere d’arte luminose, sculture e installazioni. Il tutto per scoprire la Mazda CX-60 in modo totalmente inaspettato.
In concomitanza con l’iconico festival, il marchio giapponese ha organizzato un workshop fotografico nello studio di Rene van der Hulst (fotografo olandese), affrontando il tema della luce che diventa un elemento fondativo, attraverso il quale si può letteralmente modellare la materia.
Il designer di Mazda Gustave Djon Toug ha detto di essersi ispirato all’estetica giapponese per disegnare questa automobile, prendendo a modello la filosofia del “Kodo” un’espressione che in giapponese significa “anima del movimento” e che applicata al design vede i veicoli come oggetti viventi, creando un effetto visivo di moto perpetuo. Comunica vitalità, anima e movimento e combina luce e ombre, curve e spazi vuoti.
Djon Toug ha parlato di uno “stile unico” che emerge dal lavoro di Mazda, che cattura la bellezza in una maniera che è solo giapponese, facendosi carico di un’eredità estetica importante e antica, essenziale ma anche intensa.
L’assenza di linee sulla CX-60 permette alla luce di scorrere e propagarsi secondo fantasie e schemi sempre nuovi che durante il movimento restituiscono alla macchina un’anima unica e cangiante. Intorno, l’alternarsi di chiaroscuri e di colori che caratterizzano la città ha potuto solo esaltare questo modello che grazie al lavoro con cui è stato creato si è ritrovato addosso un carattere unico.
“Possiamo immaginare il domani come vogliamo. Lascia che le opere d’arte ti portino in mondi diversi”, così gli organizzatori hanno descritto il Light Festival di Amsterdam, e non c’è niente di meglio della Mazda CX-60 per affrontare questo viaggio nelle luci e nella creatività.
Fonte: news.google.com