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Abbiamo trovato delle eruzioni vulcaniche su Marte, e abbiamo paura

Su Nature Astronomy una nuova ricerca indaga sulle attività geologiche che scuotono Marte e su quello che potrebbero significare per il pianeta e per la vita che stiamo cercando nei suoi meandri.

Per decenni abbiamo pensato che il Pianeta Rosso fosse morto, ma in realtà non era esattamente così. Le rilevazioni di sonde e rover ci hanno detto che esiste un’attività geologica laggiù, qualcosa che comprende terremoti e una lieve attività vulcanica. Cosa significa questo?

Magma marziano?

Studiando i dati raccolti sulla superficie del pianeta siamo arrivati alla sorprendente conclusione che un’immensa torre di materiale caldo che si muove verso l’alto nel mantello del pianeta stia spingendo sulla crosta dal basso, creando una pressione che sta spaccando la superficie e provocando attività tettonica.

In una regione chiamata Cerberus Fossae ci sono molte crepe nella superficie e in alcune ci sono strisce scure di materiale che la costeggiano per decine di chilometri. Le misurazioni dall’orbita mostrano che il materiale è carico di pirosseno, un minerale associato a eventi vulcanici esplosivi chiamati flussi piroclastici. Sorprendentemente, questi deflussi potrebbero essersi verificati solo alcune decine di migliaia di anni fa e l’attività potrebbe essere ancora in corso.

illustration looking down on the olympus mons shield volcano on mars, viewing to the west, from an approximate altitude of 350 kilometres ice white lies on its upper slopes that tower 24 kilometres above the surrounding plain steep cliffs surround the volcano, rising a sheer 10 kilometres shield volcanoes are flat, and olympus mons is a massive 600 kilometres across and is the largest mountain in the solar system the topography of this artwork was created with 3ds max software, using data from the laser altimeter on the mars global surveyor probe

MARK GARLICK/SCIENCE PHOTO LIBRARYGetty Images

Tutte queste prove sono coerenti con quello che anche sulla Terra chiamiamo “pennacchio di mantello”. Questo pennacchio sale in superficie per decine o centinaia di milioni di anni, e quando si avvicina alla crosta la pressione è molto più bassa e il materiale solido può liquefarsi. Si allarga, formando un cappello simile a un fungo che spinge verso l’alto sulla crosta, provocando una caratteristica di estensione come quella vista in Elysium Planitia, un’altra regione di Marte con caratteristiche molto interessanti da questo punto di vista.

La vita extraterrestre e i vulcani

La teoria che invece riguarda la vita extraterrestre è un po’ meno solida ma fa parte delle speculazioni scientifiche su questo fenomeno. Gli scienziati presumono che l’acqua sotto la superficie di Marte sia ghiacciata, ma un caldo pennacchio di mantello potrebbe riscaldarla e scioglierla. Per questo motivo non è assurdo che possano esistere forme di vita in profondità, sotto la superficie del pianeta.

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Fonte: news.google.com

Doroteo Cremonesi

Affascinato dal progresso, dalla tecnologia e dall'energia, amante delle automobili

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